Circa mezzo miliardo di avanzi sono rimasti sulle tavole imbandite per le feste di fine anno che nella stragrande maggioranza delle famiglie vengono riciclati in cucina anche per una crescente sensibilità verso il taglio degli sprechi per motivi economici, etici ed ambientali. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’ dalla quale si evidenzia che più di otto italiani si dieci (83%) dopo la grande festa mettono a casa nel piatto gli avanzi dei cenoni.
Solo il 15% delle famiglie è stata oculata e dichiara di non avanzare niente – sottolinea la Coldiretti – mentre il 2% dona in beneficenza e nessuno sostiene di buttare il cibo nel bidone. Per molti continua dunque il tour de force in cucina con polpette o polpettoni a base di carne o tartare di pesce che sono una ottima soluzione per recuperare il cibo del giorno prima, ma anche le frittate possono dare un gusto nuovo ai piatti di verdura o di pasta, senza dimenticare la ratatouille.
La frutta secca in più può essere facilmente caramellata per diventare un ottimo “torrone” mentre con quella fresca si ottengono pasticciate, marmellate o macedonie. E per dare un nuovo sapore ai dolci più tradizionali, come il pandoro o il panettone, si ricorre spesso alla farcitura con creme. Recuperare il cibo è una scelta che – continua la Coldiretti – fa bene all’economia e all’ambiente anche con una minore produzione di rifiuti.
Per il tradizionale appuntamento di fine anno con la tavola gli italiani hanno speso 2,4 miliardi di euro, il 14% in piu’ rispetto allo scorso anno. Con il Capodanno si stima che siano state stappate in Italia circa 74 milioni di bottiglie di spumante, ma durante la notte più lunga dell’anno sono stati consumati anche 6 milioni di chili di cotechini e zamponi serviti assieme a milioni di chili di lenticchie, “chiamate” secondo tradizione a portar fortuna.