I governi di unità nazionale sono “improbabili” e il governo sta lavorando “con coraggio” in qusta situazione di emergenza. Il premier Giuseppe Conte torna a parlare in una intervista al Giornale. “Io sono sempre per un governo politico che ci mette la faccia” mentre “i governi di unità nazionale” sono “molto improbabili”. Conte ricorda ricorda come questo governo stia “operando con coraggio”. “Se non fosse così – aggiunge – sarei il primo a sollecitare una nuova soluzione”. E su Mario Draghi dice: “Non è persona che si lascia tirare per la giacchetta”.
“Stiamo lavorando – dice in un altro passaggio – su alcune proposte di allentamento delle misure, in modo da poter convivere con il virus nei prossimi mesi in condizioni di massima sicurezza, tenendo sotto controllo la curva epidemiologica e le condizioni di stress del sistema sanitario e ospedaliero locale”.
Già ieri in tarda serata il premier era intervenuto su Facebook sulla Fase 2: “Nella cabina di regia “anche i rappresentanti dei governi locali hanno espresso adesione al disegno” del governo di “un piano nazionale” con “linee guida omogenee per tutte le Regioni, in modo da procedere, ragionevolmente il 4 maggio, a una ripresa delle attività produttive attualmente sospese, secondo un programma ben articolato, che contemperi la tutela della salute e le esigenze della produzione”.
“Sul fronte delle misure di tutela della salute – spiega il premier -, il Governo continua a lavorare per implementare i Covid hospital, l’assistenza territoriale e usare al meglio le applicazioni tecnologiche e i test per riuscire a rendere sempre più efficiente la strategia di prevenzione e di controllo del contagio. Dovremo proseguire nel confronto con tutte le parti sociali e le associazioni di categoria per ribadire la comune volontà di rafforzare il protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro, già approvato lo scorso mese di marzo, e di continuare sulla strada del potenziamento dello smart working”.