MILANO – “Non ci sono scorciatoie per combattere la diffusione del Covid, le uniche armi efficaci sono la sorveglianza dei cittadini ai primi sintomi, l’adozione di comportamenti responsabili, il rigoroso utilizzo dei dispositivi di protezione personale e degli accorgimenti necessari”. L’assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera, interviene così nel dibattito relativo ai test sierologici.
“I provvedimenti che stiamo elaborando per la ‘fase 2’ – spiega Gallera – riguardano infatti la sorveglianza delle persone direttamente sui luoghi di lavori. Con campanelli d’allarme che si accendono ai primi sintomi sospetti, la conseguente quarantena precauzionale fino all realizzazione del tampone che avviene in modo tempestivo. Abbiamo inoltre previsto il rafforzamento delle cure al domicilio grazie alla telemedicina e al telecontrollo”.
In relazione alle segnalazioni di iniziative di Enti e Aziende che propongono di effettuare test sierologici per l’effettuazione di ricerca anticorpi anti SARS-Cov-2 a cittadini e lavoratori, l’assessore Gallera precisa che “l’ATS Città Metropolitana di Milano ha già provveduto nei giorni scorsi a richiamare le caratteristiche, le tipologie e i destinatari delle analisi sierologiche validate dalle autorità di sanità pubblica competenti che rientrano nelle misure ufficiali di contenimento e risposta all’emergenza Coronavirus“.
“Ogni altra iniziativa – si legge nella nota trasmessa da Ats ai sindaci l’1 maggio scorso – ricade pertanto sotto la responsabilità degli organizzatori, anche per ciò che attiene gli aspetti di corretta e consapevole informazione delle persone coinvolte e nel rispetto del regime autorizzativo vigente”.
“Dal 23 aprile scorso – conclude Gallera – Regione Lombardia ha, in effetti, avviato l’esecuzione di test sierologici attraverso un prelievo di sangue venoso periferico, ma questa campagna serve a verificare se un organismo ha sviluppato anticorpi neutralizzanti. Le analisi sono infatti rivolte, in questa fase, a cittadini in quarantena, e ai loro contatti, che non avevano eseguito il tampone”.
In particolare, la Call per i test sierologici regionali sul Covid viene rivolta a:
– cittadini ancora in quarantena fiduciaria, soggetti sintomatici, con quadri simil influenzali, senza sintomi da almeno 14/21 giorni segnalati dai Medici di Medicina Generale alle ATS;
– i contatti di casi asintomatici o con sintomi lievi identificati dalle ATS a seguito dell’indagine epidemiologica già prevista, ma senza l’effettuazione del tampone nasofaringeo per ricerca di SARS-CoV-2, anch’essi ancora in quarantena fiduciaria.