ROMA – Tanto tuonò che piovve. Il Governo, in seguito alla forte pressione esercitata dalla Regioni, ha deciso che da lunedì 18 maggio potranno riaprire bar, ristoranti, parrucchieri ed estetisti. Tutte quelle attività che, in occasione della conferenza stampa relativa al decreto del 26 aprile, aveva ritenuto di dover tenere chiuso fino all’1 giugno. Ora si anticipa.
Nell’incontro tra Governo e Regioni, infatti, ha prevalso la linea delle seconde. Il Governo, tuttavia, si è riservato di mantenere il ruolo di cabina di regia e di intervenire qualora la curva dei contagi dovesse peggiorare. Allo stesso tempo si è detto favorevole alla gestione regionale, ma entro venerdì provvederà comunque a emettere alcune linee guida per disciplinare le riaperture di ogni tipologia di attività.
Soddisfazione è stata espressa da Francesco Boccia, ministro degli Affari regionali, che ha sottolineato come questo atto segni “l’inizio della fase della responsabilità delle Regioni”. Stesso concetto, visto dal lato opposto, sia come ruolo sia come appartenenza politica, rimarcato dal governatore del Veneto, Luca Zaia: “E’ una sorta di anticipazione dell’autonomia. Se tutto sarà confermato considero proficuo per i veneti l’esito dell’incontro. Il premier ha datola possibilità per le Regioni di presentare un programma di aperture per il 18. Il Veneto, con estrema coerenza, presenterà in settimana la ripartenza totale”.
In attesa di capire quali saranno i vincoli, sul tavolo resta ancora un problema da affrontare: quello dell’apertura dei confini delle regioni italiane. Questione un po’ più spinosa da risolvere, perché c’è una enorme divisione tra i governatori stessi. Probabilmente un eventuale calo dei contagi potrebbe spingere tutti ad assumere un atteggiamento più permissivo.