WASHINGTON – Meglio non farci troppe illusioni sull’arrivo di un vaccino in grado di stroncare il coronavirus e di restituirci la nostra completa libertà: se tutto va bene, sarà a nostra disposizione tra uno o due anni. Questo, almeno, è il parere di Anthony Fauci. E di sicuro è un parere più che autorevole: si tratta infatti del direttore del Niaid (National Institute of Allergy and Infectious Diseases) ed è considerato il maggiore esperto degli Stati Uniti nel campo delle malattie infettive.
Fauci è intervenuto in videoconferenza durante la commissione Sanità del Senato statunitense. Oltre a fornire dettagli sull’epidemia in corso anche oltre oceano e a raccomandare la massima prudenza perché un’apertura potrebbe “innescare un’epidemia che non si può più controllare”, Fauci ha dato indicazioni anche sulle tempistiche di un vaccino.
“Speriamo che si possa arrivare alla sperimentazione alla fine della primavera – ha dichiarato – o al massimo all’inizio dell’estate, in modo da arrivare al risultato verso la fine dell’autunno o l’inizio dell’inverno”. Lo scienziato, però, è stato molto schietto: “A quel punto il vaccino non sarà ancora pronto per essere utilizzato. Prima dovrà essere sottoposto a rigidi test clinici. Insomma, potremmo averlo a disposizione per curare i cittadini tra uno o due anni”.
Fauci ha concluso l’intervento con un appello: “Se non si agisce tutti insieme seguendo le linee guida, la situazione potrà peggiorare in autunno o in inverno con nuovi focolai e una nuova ondata di contagi difficile da controllare. E ricordiamoci tutti che si tratta di un virus che ancora non conosciamo nella sua complessità”.