FROSINONE – La Guardia di Finanza di Cassino, impiegata nell’attività di contrasto dell’aumento ingiustificato dei prezzi o della commercializzazione di prodotti sanitari non sicuri o contraffatti, ha individuato diversi punti vendita ubicati nella provincia di Frosinone che commercializzavano mascherine facciali vendute come dispositivi di protezione individuale, che recavano in realtà false indicazioni di conformità ed un marchio CE contraffatto. Gli accertamenti svolti dai Finanzieri hanno permesso di constatare che tali prodotti erano commercializzati in violazione delle prescrizioni di legge e privi della documentazione obbligatoria di conformità.
La successiva attività di analisi dei rapporti commerciali, monitoraggio delle forniture ed osservazione occulta delle consegne di merce, effettuata dalle Fiamme Gialle, ha consentito di ricostruire la filiera degli approvvigionamenti e di individuare i responsabili delle attività nelle fasi di importazione, commercializzazione e distribuzione dei prodotti.
In particolare, sono state individuate due società, una del settore della distribuzione e commercializzazione di prodotti per l’igiene e la pulizia della casa, l’altra, invece, nel settore del commercio di caffè con sede rispettivamente in Roma e Cisterna di Latina.
Sotto la direzione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cassino, nella persona del Sostituto Procuratore Maria Carmen Fusco, sono state effettuate perquisizioni in oltre 100 punti vendita del Lazio riconducibili alle due società, nel corso delle quali sono state rinvenute e sottoposte a sequestro, complessivamente, 1.050.455 mascherine protettive, mentre i tre imprenditori di nazionalità italiana, sono stati segnalati all’autorità giudiziaria per contraffazione e vendita di prodotti con segni mendaci.