MILANO – “La ristorazione si conferma un settore strategico e, nella fase 2 dell’emergenza coronavirus, dovrà essere coinvolta e protagonista partendo anche dalla riscoperta della sua capacità identitaria. Per raccontare un territorio dai suoi piatti e dai suoi vini. Magari con linee guida più chiare. Perché meglio avere poche regole, ma chiare, e un po’ di fiducia agli operatori del settore”. Così l’assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi di Regione Lombardia, Fabio Rolfi, durante la videodiretta, sulla sua pagina Facebook, con attori del mondo della ristorazione.
Al confronto, sul tema ‘La Lombardia riparte: i ristoranti sono pronti’, che ha affrontato le tematiche della fase 2 del coronavirus per il settore, hanno preso parte Paolo Massobrio, giornalista enogastronomico; Alberto Somaschini, presidente Unione Cuochi Lombardia; Stefano Cerveni, presidente del progetto di promozione enogastronomica nel bresciano ‘Cibo di Mezzo’ e chef del ristorante ‘Due Colombe’ e Lino Stoppani, presidente della Federazione italiana pubblici esercizi (Fipe) Lombardia.
“Il settore della ristorazione – ha sottolineato l’assessore – in Italia, e anche in Lombardia, non è solo strategico per i numeri. Lo è anche per il peso specifico in Lombardia e nel nord del Paese dove rappresenta il 45%”. “Quindi – ha aggiunto – con un apporto economico paragonabile a quello del manifatturiero. E ha una valenza in termini di indotto enorme”.
“Le linee guida dell’Inail – ha detto – così come scritte, non vanno bene. Un approccio che non mi pare di buon senso. Credo ci sia ancora tempo per fare altre riflessioni”. “Così la pensano anche gli attori del Patto per lo sviluppo lombardo – ha aggiunto – che ci hanno trasmesso la necessità di avere altre misure dal Governo. E noi lo faremo presente”.
“Delivery e asporto – ha sostenuto l’assessore lombardo – possono essere misure temporanee. Io sono convinto – ha aggiunto – che il Covid ci lascerà cambiamenti”. “Come Regione – ha ricordato – abbiamo fatto scelta di consentire delivery e asporto per gli agriturismi anche fuori dal periodo emergenza”.
“Ci saranno anche altri cambiamenti – ha detto – e penso alla prenotazione o ai menu digitali e anche altri accorgimenti che possono essere introdotti. Ma tutto senza snaturare un elemento di attrattività territoriale come la nostra ristorazione. Che, per Regione Lombardia – ha rimarcato – ha sempre avuto, ha e avrà un ruolo cruciale nel tessuto economico”.
“Bisogna – ha concluso l’assessore Rolfi – anche fidarsi degli operatori, e vale anche per baristi, parrucchieri ed estetiste. Servono poche regole e chiare per ripartire. O rischiamo di non ripartire più”.