E-book +30,4%, frutta fresca +12,8%, computer +12%. L’Unione Nazionale Consumatori ha elaborato i dati Istat sull’inflazione e stilato la classifica dei prodotti e servizi più rincarati durante l’emergenza Covid, ossia da febbraio, mese dove non c’era ancora il lockdown, a maggio, scoprendo “vere e proprie speculazioni dei prezzi”.
Il record spetta proprio alla voce e-book, con il costo del download aumentato in soli 3 mesi del 30,4%. Al secondo posto la frutta fresca, +12,8% e al terzo gli Apparecchi per il trattamento dell’informazione, ossia computer portatili e fissi, palmari, tablet, notebook con un incremento del 12%. “In pratica, – spiega l’associazione – si è approfittato dello smart working e dell’obbligo degli studenti di seguire le lezioni a distanza, per fare rialzi a danno di lavoratori e famiglie”.
Analoga sorte per gli accessori per apparecchi per il trattamento dell’informazione, ossia monitor e stampanti, che si collocano al quarto posto di questa classifica, salendo dell’11,3%, seguiti dagli apparecchi per la telefonia fissa, +7,7%.
“Insomma, – insiste l’Unione consumatori – a fronte di un indice generale aumentato da febbraio a maggio solo dello 0,1%, c’è chi ha approfittato dei beni che gli italiani hanno dovuto prendere o acquistare maggiormente per via dell’emergenza Coronavirus, per lucrare”. Chiude la top ten la farina (+3,8%), trainata dalla voglia di pizza e di dolci fatti in casa.