MILANO – Il Comune mette a disposizione risorse fino a 2,5 milioni di euro, provenienti dal Fondo di Mutuo Soccorso, per sostenere il sistema educativo integrato che ha subìto importanti perdite economiche a causa dell’emergenza sanitaria dovuta al diffondersi del Coronavirus. Le linee di indirizzo per l’erogazione di questi fondi sono state approvate dalla Giunta.
I contributi saranno dedicati ai gestori privati di Centri Prima Infanzia, Micronidi, Nidi d’Infanzia, Nidi Famiglia, in possesso di regolare CPE (comunicazione preventiva di esercizio) o autorizzazione al funzionamento e alle Scuole dell’Infanzia paritarie private in possesso del relativo riconoscimento ministeriale.
“Siamo consapevoli – dichiara Laura Galimberti, assessore all’Educazione – delle difficoltà in cui si stanno muovendo i gestori privati dei servizi alla prima infanzia, anche perché il sostegno alle opportunità per i più piccoli è spesso mancato in questa fase da parte delle istituzioni nazionali e regionali. Di fronte a questa situazione, abbiamo scelto di non rimanere inerti e siamo i primi a intervenire allocando risorse perché le realtà di questa rete, patrimonio inestimabile della città, possano continuare a operare garantendo un’offerta complementare rispetto a quella pubblica. Si tratta di un contributo che arriva, nel momento del bisogno, dalla generosità dei milanesi che, anche se in sofferenza, continuano a essere solidali. A loro va il nostro grazie”.
Le risorse, erogate attraverso la partecipazione a un avviso che verrà pubblicato a breve, andranno a sostenere le spese di mantenimento delle sedi destinate a questo tipo di servizi e a parziale copertura dei danni economici subiti da chi, in seguito alla sospensione dell’attività durante la fase del lockdown, ha concesso alle famiglie una riduzione o un esonero dalle rette dei bambini frequentanti per i mesi in cui non è stato possibile usufruire del servizio.
Sulla base della disponibilità finanziaria, verrà riconosciuto un contributo massimo di 300 euro a bambino a tutti i gestori di servizi e attività dedicate ai bambini di età compresa tra 0 e 3 anni, in possesso di una CPE. Ad esempio, un nido con 30 utenti potrà ricevere un contributo di 9 mila euro; mentre per le scuole dell’Infanzia paritarie il contributo massimo sarà di 50 euro per ogni bambino frequentante alla data del lockdown.