MILANO – “Il coronavirus dal punto di vista clinico non esiste più”. Una frase pronunciata da un’autorità, ovvero da Alberto Zangrillo, primario del reparto di terapia intensiva all’ospedale San Raffaele di Milano. Il medico, intervenendo a “Mezz’ora in più” su Rai 3, ha però rincarato la dose: “E’ la verità, lo dico ufficialmente e ci metto la firma. Terrorizzare il Paese è qualcosa di cui qualcuno si deve assumere la responsabilità”.
Il primario del San Raffaele ha motivato le sue affermazioni spiegando che il virus di oggi è ben diverso rispetto a quello che tutta la sanità si è trovata a combattere mesi fa: “I tamponi eseguiti attualmente, diciamo negli ultimi dieci giorni, hanno una carica virale che, dal punto di vista quantitativo, è assolutamente infinitesimale rispetto a quelli effettuati in passato”.
Le sue affermazioni, com’era facile prevedere, non sono cadute nel vuoto. Hanno subito creato un gran subbuglio all’interno del mondo della sanità italiana.
“Non posso che esprimere grande sorpresa e assoluto sconcerto per le dichiarazioni rese dal Professor Zangrillo – afferma Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e componente del Comitato tecnico scientifico del Governo -. Basta guardare al numero di nuovi casi confermati ogni giorno per avere dimostrazione della persistente circolazione in Italia del virus”.
Per Locatelli bisogna continuare “sul percorso della responsabilità dei comportamenti individuali, da non disincentivare attraverso dichiarazioni pericolose che dimenticano il dramma vissuto in questo Paese”.