ROMA – Alla fine non c’è né passaporto sanitario, né quarantena né chissà cos’altro: da domani, mercoledì 3 giugno, si potrà circolare liberamente sull’intero territorio nazionale. Il conto alla rovescia è già iniziato: alla mezzanotte si potrà mettersi in viaggio per la destinazione preferita, che si tratti di visite ai familiari o semplicemente di una vacanza da qualche parte.
L’ultimo a provare in extremis a spuntare condizioni diverse è stato il governatore della Sardegna, Christian Solinas, che ha chiesto inutilmente l’introduzione di un passaporto sanitario. Ormai non ci credeva più neanche lui a questa possibilità, tant’è che aveva annunciato di essere al lavoro per mettere in pratica un piano B.
“Da domani si circola senza condizioni – afferma Francesco Boccia, ministro degli Affari regionaeli -. Poi è giusto che ogni presidente di regione cerchi di rafforzare i propri sistemi di controllo e di prevenzione sanitaria. Anche Solinas sta lavorando con tutti gli altri su meccanismi che consentano di rafforzare la prevenzione territoriale”.
Il ministro non nasconde la sua soddisfazione per il via libera agli spostamenti interregionali: “Da un lato c’è la felicità nel vedere che le nostre città si stanno ripopolando ma dall’altro c’è il senso di responsabilità che noi che rappresentiamo le istituzioni dobbiamo avere e chiedere. Non è stato facile essere rigorosi. Il virus adesso è all’angolo, ma i costi sono stati altissimi”.
Già, adesso che si volta un’altra pagina c’è un altro obiettivo. E il ministro, intervenendo a “La vita in diretta” su Rai 1, lo ha detto apertamente: “Ora è il momento della protezione dell’economia e dei posti di lavoro, sapendo che salute e vita vengono sempre prima di tutto. Stiamo mettendo insieme tutte le nostre forze. Gli italiani hanno dimostrato già di avere un grande senso di responsabilità e sono sicuro che andrà così anche questa estate. Ora inizia la fase della vita in questa nuova normalità e dobbiamo affrontarla esattamente come abbiamo affrontato la vita al tempo del lockdown. Non eravamo preparati ad una chiusura così forte, dura e sofferta come quella che abbiamo vissuto, però ce l’abbiamo fatta e ora inizia una fase ancora più complessa. Bisogna aiutare soprattutto chi ha sulle spalle attività economiche e posti di lavoro”.