ROMA – Nel corso dei mesi la tendenza si è invertita, ma il risultato non cambia di molto: ora si ammalano di più le donne, ma continuano a essere più resistenti degli uomini. Anche se colpite in misura maggiore dal coronavirus, continuano a registrare meno decessi. Si tratta della novità contenuta nell’ultimo aggiornamento della Sorveglianza Integrata Covid-19 a cura dell’Istituto Superiore di Sanità relativo al 10 giugno.
Il 54% dei casi di Sars-Cov-2 in Italia, insomma, riguarda le rappresentanti del gentil sesso contro il 46% dei pazienti di sesso maschile. Il dato è cambiato radicalmente e in modo graduale nel corso dei mesi. Basti pensare che al primo monitoraggio del 13 marzo le donne rappresentavano il 39,7% dei casi, tanto da costringere la comunità scientifica a interrogarsi sul perché di una trasmissione per la gran parte maschile.
Esattamente un mese dopo, il 13 aprile, la situazione era però mutata: le donne malate raggiungevano il 49,3% del totale. Insomma quasi un rapporto paritario. Quota però cresciuta al 53,7% in occasione del rilevamento del 13 maggio e, ancora un pochino oltre, fino al 54,2% il 10 giugno.