Prima l’emergenza sanitaria e il disperato tentativo di isolare il coronavirus e contenerne la diffusione. Poi la crisi economica e sociale figlia del lockdown con fatturati colati a picco e attività imprenditoriali a rischio chiusura. Ora cresce sempre di più un nuovo problema: in Italia è in forte aumento il numero delle persone depresse.
La situazione è stata rivelata dalla Fondazione Onda a margine dell’incontro virtuale “Uscire dall’ombra della depressione” che è stato organizzato grazie al contributo di Janssen Italia e al patrocinio di Cittadinanzattiva, Progetto Itaca, Sinpf, Regione Lombardia, Società Italiana di Psichiatria.
Le stime sono decisamente allarmanti: la crisi economica, dovuta al coronavirus, sta creando un numero sempre maggiore di persone depresse. Il timore è che si possa arrivare in Italia a un aumento tra i 150 mila e i 200 mila casi. “Il numero di depressi – commentano dalla Fondazione Onda – si appresta quindi a raggiungere quello di malati di diabete in Italia secondo gli esperti. Sono dati importanti”.
Il rischio depressione non è nuovo. L’allarme è stato lanciato a più riprese da diversi ricercatori. Anche il Ministero della Salute, consapevole di tutte le conseguenze correlate al coronavirus, aveva deciso di attivare il numero verde di supporto psicologico a partire dal 27 aprile. Con una situazione, tuttavia, in continuo mutamento. All’inizio, infatti, si pensava che un sostegno alle persone fosse necessario a causa del periodo di lockdown, delle abitudini cambiate, del divieto di uscire per vedere i propri cari. Poi, poco per volta, la situazione è radicalmente cambiata.
Ora, a creare problemi, sono le incertezze legate alla situazione lavorativa. Ansia, depressione, senso di impotenza e il rischio reale di trovarsi dall’oggi al domani senza un’entrata certa alla fine del mese.