Ha affrontato subito di petto l’emergenza coronavirus, è stato capace di circondarsi di persone preparate e lungimiranti. E, più di tutti, ha spinto per una veloce riapertura nella convinzione di poter garantire sicurezza ai cittadini e ai visitatori. Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto, è il governatore più popolare d’Italia. Lo rivela Il Sole 24 Ore che ha commissionato a Noto Sondaggi il “Governance Poll 2020”, ovvero un’indagine sul livello di gradimento dei presidenti delle regioni e sui sindaci italiani.
Il successo per Zaia è davvero netto e gratificante. I veneti hanno mostrato di gradire la sua schiettezza e la sua concretezza: secondo l’indagine in questo momento otterrebbe i voti dal 70% delle persone intervistate. Primo e inavvicinabile. Basti pensare che al secondo posto c’è Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia, anche lui della Lega), con il 59,8% dei consensi. Terza Donatella Tesei (Umbria, anche lei esponente della Lega) che finisce sul terzo gradino del podio insieme a Jole Santelli (Calabria, ma di Forza Italia): per entrambe il 57,5%. Al quinto posto il primo esponente del centrosinistra: è Stefano Bonaccini (Emilia Romagna, Pd) con il 54%. Anche per lui situazione davvero difficile da gestire fin dall’inizio dell’emergenza, tanto da riuscire a incrementare i suoi consensi a un livello ancora maggiore rispetto a quello del successo elettorale (51%).
Il miglior balzo in avanti è di Giovanni Toti (Liguria) che passa dal 34,4 al 48%. Fa notevoli passi indietro, invece, Michele Emiliano (Puglia) che scende dal 47,1 al 40%. Passi indietro anche per Attilio Fontana (Lombardia) che passa dal 49,7 al 45,3%: corrisponde al tredicesimo posto nella graduatoria dei governatori. Ultimo è Nicola Zingaretti (Lazio) che supera di poco il 30%. In questo caso è una bocciatura che pesa, in quanto è anche segretario del Partito Democratico.
L’indagine ha preso in considerazione anche il gradimento nei confronti dei sindaci. Il più apprezzato è Antonio Decaro (Bari), molto bene anche Cateno De Luca (Messina) e Giorgio Gori (Bergamo).