ROMA – “Possiamo provare a contenere la seconda ondata solo se sapremo essere veloci e determinati nell’isolare i casi, individuare i focolai e contenerli immediatamente”. Roberto Speranza, ministro della Salute, intervenendo a “24 Mattino” su Radio24, non ha nascosto tutti i suoi timori riguardo al futuro che ci aspetta con particolare riferimento al coronavirus. La situazione della Spagna, con la risalita dei nuovi contagi a livelli che si erano registrati nei giorni immediatamente successivi al picco, del resto invita a non lasciarsi andare a facili entusiasmi. Per stili di vita, caratteristiche, momento turistico, non siamo poi così diversi dal Paese iberico.
Speranza, però, invita tutti a tenere duro: “Questi mesi difficili, in cui i cittadini hanno imparato a combattere il coronavirus, ci hanno insegnato a tante cose. E tra queste quella di essere molto determinati”.
Questa, insomma, è l’unica certezza. Dal punto di vista strettamente sanitario o scientifico si possono soltanto azzardare previsioni, ma senza la possibilità di avere fin d’ora controprove. “Dobbiamo considerare la possibilità della seconda ondata – ha spiegato il ministro – e quindi dobbiamo tenerci pronti. Di sicuro l’Italia è più forte ore rispetto a febbraio. In primo luogo perché conosce meglio l’avversario con cui si confronta. Non dimentichiamo che nel mondo questo virus si è palesato alla fine del 2019 e in Cina. In Europa per la prima volta l’abbiamo incrociato a febbraio. Abbiamo acquisito conoscenze sul campo. Determinazione e velocità di intervento sono fattori essenziali”.
Speranza, in attesa di capire cosa accadrà, ha ricordato a tutti le regole più elementari imparate in questi mesi: utilizzo delle mascherine in presenza di altre persone, rispetto del distanziamento interpersonale e lavaggio frequente e accurato delle mani.