CAGLIARI – Uno screening di massa con test sierologici, che coinvolgerà i soggetti più fragili, come i pazienti affetti da patologie croniche, oncologici, cardiopatici o emotrasfusi, i lavoratori delle categorie più esposte, come gli appartenenti alle forze dell’ordine e, più in generale, chi svolge attività professionale a contatto col pubblico e ha continuato a dare un servizio anche durante le fasi più critiche dell’emergenza sanitaria. Un monitoraggio che punti a essere esteso quanto più possibile ad ampie fasce della popolazione.
È quanto previsto dal progetto nato dalla sinergia tra Regione Sardegna, Ministero della Difesa, la Rete di Solidarietà Ad Adiuvandum, insieme alle associazioni e altri soggetti promotori, presentato ieri a Cagliari, nel corso di un incontro nella sede del Comando Militare Esercito della Sardegna.
“Grande sinergia fra le istituzioni – ha dichiarato Mario Nieddu, assessore regionale alla Sanità -. Un progetto a cui lavoriamo da tempo. Prosegue la collaborazione fra sanità civile e militare, rivelatasi già preziosa in Sardegna durante le fasi più delicate della pandemia sul nostro territorio. Grazie a una raccolta fondi, con il coinvolgimento della società civile, puntiamo a realizzare uno screening di massa con decine di migliaia di test, 40 mila entro l’autunno, che ci consentiranno di tracciare in modo sempre più preciso la circolazione virale sul nostro territorio. Un’indagine fondamentale per capire come si è diffuso il Covid-19 in Sardegna, verificare in che modo e quali misure anti-contagio hanno funzionato meglio e prepararci a un’eventuale recrudescenza della pandemia con strumenti di contrasto sempre più efficaci”.