ROMA – Nessuna retromarcia: in Italia non si balla più fino al 7 settembre. O, comunque, fino a quando il Governo non deciderà di consentire la riapertura dei locali. Il Tar del Lazio, infatti, ha respinto il ricorso presentato ieri dal Silp, che richiedeva la sospensione cautelare urgente del provvedimento deciso dal Governo. Il Tar non ha perso tempo: già questa mattina alle 9 ha depositato la sua decisione, ma i gestori delle discoteche e delle sale da ballo rimarranno delusi.
Il presidente della terza sezione quater del Tar del Lazio, tuttavia, sottolinea che “la posizione di parte ricorrente risulta eccessiva rispetto all’interesse pubblico alla tutela della salute nel contesto della grave epidemia in atto”. Prima la salute, insomma, poi i legittimi interessi economici dei gestori.
Il Tar, relativamente al danno economico (che il Silp aveva stimato in circa 4 miliardi di euro a livello nazionale), ricorda che esiste la “comune volontà della Conferenza dei presidenti delle Regioni e del Ministero dello sviluppo economico di aprire con immediatezza un tavolo di confronto con le Associazioni di categoria, al fine di individuare interventi economici di sostegno nazionale al settore interessato”.