PADOVA – Vivere la nostra quotidianità senza fermarci di nuovo, ma creare anche tutte le condizioni perché ciò possa avvenire con una ragionevole sicurezza per tutti quanti. Andrea Crisanti, direttore dell’unità operativa di Microbiologia e Virologia dell’azienda ospedaliera dell’Università di Padova è chiaro: dobbiamo avere la capacità di eseguire 300 mila tamponi al giorno.
Il virologo in questi mesi non ha mai parlato a sproposito. Uomo di fiducia di Luca Zaia, governatore del Veneto, ha consentito alla sua regione di superare l’emergenza coronavirus con danni di gran lunga inferiori a quelli della Lombardia.
In un’intervista al Fatto Quotidiano ora Crisanti annuncia il secondo step: quello della quotidianità. Però bisogna fare un passo avanti sul fronte della sorveglianza sanitaria: “La sfida – ha dichiarato – è creare un sistema di sorveglianza attiva capillare e omogenea su tutto il territorio, che ci permetta di tornare a lavorare, a votare, ad andare a scuola. Per questo dobbiamo portare la nostra capacita’ giornaliera di effettuare tamponi dai 70 mila attuali a circa 250-300 mila tamponi al giorno”.
Crisanti indica anche la strada per raggiungere l’obiettivo: “Serve un piano nazionale di sorveglianza per quadruplicare la nostra capacita’ di effettuare tamponi”. “Questa attivita’ strategica per il nostro Paese non può essere lasciata in balia delle diverse impostazioni delle Regioni. Abbiamo 30 giorni per far sì che le lezioni riprendano in sicurezza e 60 per evitare che questo inizio di scuola si risolva in un drammatico fallimento”.
“Se vogliamo provare a convivere con questo virus dobbiamo prepararci ad affrontare una situazione in cui coesistono un’alta trasmissione e intensi scambi sociali senza che questo porti al collasso del sistema sanitario – ha concluso Crisanti -. Questo comporta scelte strategiche che non si possono lasciare alla decisione del singolo, pur bravo, governatore di Regione. Serve un massiccio investimento in attrezzature, in logistica e in personale e una presenza omogenea in tutte le regioni italiane. Ci aspettano appuntamenti cruciali: il rientro a scuola, le elezioni”.