TORINO – In Piemonte la scuola parte oggi con un vuoto di 7000 docenti di ruolo e una carenza di organico del personale Ata di oltre mille lavoratori. Sono i dati diffusi dalle segreterie regionali dei sindacati Flc-Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals e Gilda. “Ancora una volta – è l’accusa dei sindacati siamo alla ripartenza a cattedre vuote, con il personale precario chiamato a supplire e dare provvisorio rimedio a guasti e malfunzionamenti di anni, problemi ripetuti e irrisolti a ogni passaggio di ministri e governi. Ma quest’anno c’è lo spettro del contagio, di quarantene, del ritorno al lockdown”.
Secondo i sindacati della scuola “arriveremo a 15 mila supplenti docenti e a più di 3000 supplenze Ata, senza contare i cosiddetti ‘posti Covid’. Si è pensato più ai banchi che al personale docente ed Ata. Per i docenti di ruolo era possibile attivare 8908 contratti, ne sono stati assunti tra i 1500 e i 1600 per l’esaurimento delle graduatorie concorsuali e per il personale ATA su 2172 posti liberi sono state autorizzate meno della metà, 1041, delle assunzioni in ruolo”.
“Si riparte dunque – proseguono Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda – con un aumento di instabilità e di incertezze, in un momento in cui avremmo bisogno di stabilità e certezze”. I sindacati criticano, inoltre, l’ordinanza della Regione Piemonte. “Non avevamo bisogno della scenografica rappresentazione da parte del presidente Cirio della questione della misurazione della temperatura degli allievi, Abbiamo chiesto alla Regione personale in più e ci hanno restituito un ordine alle scuole sul controllo del diario e dell’autocertificazione da fare ogni giorno da parte delle famiglie”. (ANSA).