LOMAGNA – A seguito di attività info-investigative condotte dalla locale Digos, coordinate dalla Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, giovedì 24 settembre la Polizia di Stato di Lecco ha arrestato un 25enne di nazionalità tunisina, il quale già dal 2015 si era evidenziato per aver abbracciato l’ideologia jihadista intessendo una serie di relazioni con persone vicine all’integralismo politico – religioso e, all’epoca, operative nel Daesh. Inoltre, dato che il fratello maggiore dal 2014 aveva aderito alle milizie dell’Isis divenendone un attivo arruolatore, l’arrestato aveva manifestato la volontà di unirsi nelle fila dei combattenti del cosiddetto “stato islamico”.
In quanto persona pericolosa per la sicurezza dello Stato, lo straniero era stato espulso dal territorio nazionale con provvedimento emesso dal Ministro dell’Interno, eseguito il 3 dicembre 2015 dagli agenti della locale Digos con accompagnamento coattivo alla frontiera e con scadenza 2 dicembre 2030.
Nel luglio 2017, ad esito di mirati servizi, gli investigatori della Digos accertavano che il soggetto in argomento, pur risultando espulso, era rientrato nel territorio nazionale da imprecisata località ed aveva raggiunto l’abitazione dei genitori in Lomagna (Lecco); pertanto, dopo averlo rintracciato, venne tratto in arresto per il reato di ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. Nell’occasione lo stesso, opponendosi attivamente nei confronti dei poliziotti, venne arrestato anche per i reati aggravati di violenza, resistenza e lesioni personali a pubblico ufficiale.
Associato dapprima al carcere di Lecco e successivamente in quello di Milano Opera per la detenzione disposta dal Tribunale per i Minorenni, il 02 agosto 2018, in virtù di un provvedimento emesso dal Magistrato di Sorveglianza del Tribunale dei Minori di Milano, è stato condotto presso l’abitazione dei genitori dove avrebbe dovuto scontare, in regime di detenzione domiciliare, la pena inflitta dal Tribunale di Milano sino al 15 novembre 2018.
Ma due giorni prima, precisamente il 13 novembre 2018, nel corso degli abituali controlli, i Carabinieri della Stazione di Casatenovo (Lecco) rilevavano come lo stesso fosse evaso dal luogo di detenzione domiciliare senza farvi rientro.
Le immediate ricerche, svolte anche da locale Digos, sia attivando sul territorio la rete di fonti confidenziali che scandagliando i profili informatici di persone contigue al ricercato, evidenziarono fin da subito come l’evaso si trovasse in Francia, a Parigi, nei pressi dello “Stade de France”, di cui proprio il 13 novembre 2018 ricorreva la data del terzo anniversario dall’attentato del 2015.
Successivamente a queste evidenze e sulla scorta di quanto segnalato dall’ “intelligence interna”, si è avuta traccia dei suoi spostamenti nel territorio dell’Unione Europea: dopo la Francia aveva soggiornato in Belgio ed in Germania.
Recentemente il ricercato era stato “avvistato” in Svizzera, più precisamente a Ginevra; fatto, questo, che induceva ad una maggior attenzione sui suoi spostamenti, stante la breve distanza tra il confine svizzero e la provincia lecchese.
Nella tarda serata del 24 settembre, attivati da una segnalazione inoltrata da fonti di elevata attendibilità, gli agenti della locale Digos, ad esito di predisposti mirati servizi di osservazione, hanno individuato il soggetto nei pressi del parcheggio pubblico sito tra via Magenta e via Kennedy nel comune di Lomagna (Lecco).
Controllato sul posto il soggetto, che non ha opposto alcuna resistenza mostrandosi collaborativo, risultava gravato dal provvedimento di revoca del decreto di sospensione di ordine di esecuzione per la carcerazione e ripristino dell’ordine medesimo emesso nell’ottobre 2019 dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lecco; provvedimento che sostanzialmente disponeva la traduzione in carcere per l’espiazione della pena a mesi 5 di reclusione comminatagli per quanto da lui posto in essere in occasione del suo arresto del 13 luglio 2017.
Alla luce di quanto sopra l’uomo è stato, pertanto, accompagnato dai poliziotti della Digos in Questura e, successivamente, è stato associato presso la casa circondariale di Lecco a disposizione dell’autorità giudiziaria.