Alice Brignoli, moglie del militante dell’Isis italiano di origine marocchina Mohamed Koraichi, è stata arrestata in Siria dai carabinieri del Ros, con l’accusa di associazione a delinquere con finalità di terrorismo. Gli uomini del Ros hanno anche rintracciato i 4 figli della donna e li hanno rimpatriati. Nel 2015 Brignoli e Koraichi, secondo quanto ricostruito dalle indagini, hanno lasciato l’Italia per raggiungere il Califfato, portandosi dietro i loro tre figli: una volta in Siria, Koraichi – che sarebbe morto – ha partecipato direttamente alle operazioni militari dell’Isis mentre la Brugnoli avrebbe ricoperto un “ruolo attivo – dice il Ros – nell’istruzione dei figli alla causa del jihad”. La misura cautelare è stata emessa dal Gip di Milano su richiesta della direzione distrettuale antiterrorismo.
La donna, dice il capo del pool antiterrorismo di Milano Alberto Nobili, è “felice” di tornare in Italia, anche se andrà in carcere. “Questa è una bellissima storia italiana – aggiunge – che evidenzia anche le grandi capacità delle forze dell’ordine italiane e la forza della cooperazione internazionale”.
Aisha’, così si faceva chiamare Alice Brignoli dopo la conversione, e suo marito Mohamed (quando sono partiti avevano rispettivamente 39 e 31 anni), secondo quanto ricostruito, avevano iniziato il percorso di radicalizzazione nel 2009, in concomitanza con la nascita del primo figlio: lei ha iniziato ad indossare il velo e a studiare l’arabo, lui si è fatto crescere la barba e sempre più spesso si faceva vedere in giro con una tunica bianca. Con il passare del tempo i due hanno tagliato i ponti con le famiglie e a maggio del 2015 sono partiti. Prima tappa la Turchia, da dove poi hanno raggiunto la Siria. Quando è entrata nell’appartamento della figlia a Bulciago, nel Lecchese, la madre di Aisha ha trovato solo un messaggio: “sono partita, non mi cercate, non torno”. (Ansa)