MILANO – “Tutti gli agriturismi, le aziende agricole di produzione florovivaistica e gli allevamenti di vitelli a carne bianca della Lombardia avranno la possibilità di ottenere dalla Regione un contributo da 7.000 euro a fondo perduto direttamente sul conto corrente con una misura a ‘burocrazia zero’. Un ‘bazooka’ lombardo da 20 milioni di euro che inietta, quindi, liquidità ai comparti del settore agricolo messi più in difficoltà dall’emergenza Covid“. Lo ha detto Fabio Rolfi, assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi che ha presentato il bando semplificato dedicato ai settori agro-alimentari più colpiti dalla crisi economica che ha provocato gravi squilibri di mercato legati al crollo della domanda di alcuni prodotti. E questo anche a causa della chiusura delle strutture ricettive e di significative restrizioni e alla circolazione delle persone.
“La Regione Lombardia – ha aggiunto l’assessore – vuole dare un supporto immediato ed eccezionale a queste aziende agricole, con l’obiettivo di affrontare i problemi di liquidità che mettono a rischio la continuità delle attività. Il bando sarà infatti pubblicato nei primi giorni di ottobre. E contiamo quindi, già entro la fine di novembre, di erogare le risorse”.
La Regione Lombardia metterà a disposizione per il bando, nell’ambito del Piano di sviluppo rurale, una dotazione finanziaria complessiva pari a 19.920.000 euro. L’importo erogato a ciascun beneficiario sarà al massimo di 7.000 euro. Nel caso in cui il numero di domande pervenute e ammissibili comportasse una spesa superiore alla dotazione della misura, il contributo sarà rideterminato in modo proporzionale per tutte le domande.
“Potranno accedere – ha spiegato – 1.700 agriturismi lombardi, 2.000 aziende agricole del florovivaismo e 200 allevamenti di vitelli. Sarà quindi una parziale compensazione delle perdite di questi mesi. Infatti i nostri agricoltori potranno usare queste somme anche per investimenti utili alle attività. Quindi in perfetto stile lombardo”. “Il settore agroalimentare – ha concluso l’assessore – sarà, proprio per questo, uno dei motori della ripartenza. Per questo, il ruolo delle istituzioni è quello di affiancare le imprese destinando loro risorse e abbattendo la burocrazia in eccesso”.