“Che ci sia stata un’accelerazione dei casi è innegabile ma non direi che ci sia una crescita esponenziale. Serve guardare i numeri con allerta ma non con panico”. Lo ha detto Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e componente del Cts durante la trasmissione “Mezz’ora in più” su Rai3.
“Solo un terzo dei di casi ieri è sintomatico, a febbraio invece identificavamo tutti soggetti sintomatici. I numeri nelle terapie intensive, 700 ricoverati, non sono neanche lontanamente paragonabili al picco dei 4000 casi”. La circolazione investe tutto il continente europeo, “ma l’Italia ha un numero di casi positivi rispetto ai test realizzati fra i piu bassi, l’età media dei contagiati è più bassa ed è il Paese che ha un livello di preparazione neanche comparabile”.
“La scuola – ha detto in un altro passaggio – deve rimanere aperta, è una priorità di questo Paese assieme al lavoro, ed è’ stato fatto uno sforzo straordinario dai ministri Speranza ed Azzolina. Per altro il contributo della scuola alla diffusione del contagio è stato limitato. Serve invece tenere d’occhio gli assembramenti incrementando i meccanismi di controllo e sorveglianza, è l’unico modo per venirne fuori”. (Ansa)