ROMA – E’ il bollettino del lunedì, quello che meno ci dà certezze fin dalla primavera e dalla prima ondata di contagi. Perché fortemente condizionato dalla chiusura dei laboratori privati. Eppure questa volta qualche indicazione la fornisce lo stesso.
Non tanto sui nuovi casi positivi: sono 16.377, rispetto ai 20.648 della domenica, ma dipendono da un numero davvero ridotto di tamponi (130 mila) che non ci permette di essere speranzosi. Con oggi raggiungiamo quota 1.601.554 test positivi dal mese di febbraio. Il minimo è stato rilevato in Valle d’Aosta (47 nuovi casi) seguita dal Molise (87). Il massimo in Emilia Romagna (2.041) davanti al Veneto (2.003).
Ci dice molto di più il dato delle vittime. Purtroppo in modo negativo: perché dopo il crollo di ieri a 541, oggi quelle comunicate sono 672. Insomma su questo fronte è meglio non illudersi troppo. Del resto gli esperti lo dicono già da tempo: la curva dei decessi è l’ultima a “piegarsi”. Il totale complessivo sale a 55.576 dall’inizio dell’epidemia.
Costante, e sempre molto favorevole, il numero dei guariti del giorno: sono altri 23.004 che si aggiungono al nutrito elenco, che ora conta complessivamente 788.471 nomi.
L’altra indicazione che ci arriva è un nuovo calo delle persone attualmente positive: nelle ventiquattr’ore sono 7.300 in meno. Al momento ne contiamo pertanto 788.471. In particolare: 3.744 in terapia intensiva (altre 9 in meno), 33.187 ricoverate con sintomi in una struttura sanitaria (308 in più) e 751.540 in isolamento domiciliare (7.599 in meno).