La crisi generata dal Covid taglia di 1/3 i menu di Natale degli italiani con una riduzione del 31% della spesa rispetto allo scorso anno ed un valore medio che scende a 82 euro per famiglia. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Fondazione Divulga diffusa in occasione dell’Assemblea della Coldiretti “L’Italia riparte dagli eroi del cibo” con la relazione del presidente nazionale Ettore Prandini e la partecipazione del presidente del Consiglio Giuseppe Conte e del Ministro per gli Affari Europei Vincenzo Amendola.
In altre parole viene tagliata – spiega Coldiretti – una portata su tre rispetto ai lunghi pranzi degli scorsi anni. A pesare è l’invito a festeggiare tra conviventi e a ridurre drasticamente il numero delle persone a tavola, che significa di fatto maggiore sobrietà con meno brindisi ed un netto taglio delle portate. A questo si aggiungono i limiti agli spostamenti, il coprifuoco e il clima di preoccupazione e le difficoltà che spengono l’aria di festa a scapito dei consumi fuori casa in ristoranti ed agriturismi con appena il 4% degli italiani che ha infatti deciso di recarsi a mangiare fuori, meno della metà di quelli dello scorso anno (-60%).
Il risultato è che il 2020 fa segnare la spesa più bassa per le tavole di Natale degli italiani da almeno un decennio anche se resistono i prodotti nazionali simbolo del tradizionale appuntamento con cali contenuti che vanno dal -15% per lo spumante al -4% per i panettoni mentre crolla dell’80% lo champagne. Si registra infatti una decisa svolta nazionalista con la tendenza di più di 8 italiani su 10 (82%) a privilegiare sulle tavole prodotti locali e Made in Italy per sostenere l’occupazione e l’economia locali, in una situazione di difficoltà determinata dall’emergenza coronavirus.
L’agroalimentare è – precisa la Coldiretti – la voce più importante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno ma il crollo del budget per la tavola del Natale è solo la punta dell’iceberg delle difficoltà in cui si trova il Paese con ben 4 milioni di italiani che per le feste di Natale sono costretti addirittura a chiedere aiuto per il cibo da mangiare nelle mense o con la distribuzione di pacchi alimentari a causa della crisi economica legata al Covid. Fra i nuovi poveri nel Natale al tempo del Covid ci sono anche coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie che sono state fermate dalla limitazioni rese necessarie dalla diffusione dei contagi per Covid. Persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.