ROMA – Da una parte i numeri dei contagi che fanno tirare un sospiro di sollievo, dall’altra gli effetti pratici con l’aumento dei ricoveri in terapia intensiva. Dati che generano sentimenti contrastanti quelli diffusi questo lunedì dal ministero della Salute.
Partiamo dalle note liete, ovvero dal tasso di positività che tocca il suo minimo, ovvero il 5,6 per cento. Domenica (così come venerdì) era stato al 5,9 per cento. I nuovi contagi sono 8.825, significa aggiornare il dato complessivo da febbraio a 2.390.102. Il dato più basso oggi è stato rilevato in Basilicata (7 nuovi casi), quello più alto in Sicilia (1.278) davanti alla Lombardia (1.189) e all’Emilia Romagna (1.153).
Stabile, dopo il calo di domenica, il numero dei decessi: sono 377. In tutto sono 82.554 le vittime ufficiali dell’epidemia in tutta la nostra penisola.
Sempre alto il dato dei guariti del giorno: 14.763. In questo caso siamo a 1.760.489 dal mese di febbraio.
Arriviamo ora alla nota negativa, ovvero agli ospedali. Perché se da un lato è vero che oggi si contano 6.315 persone positive in meno in Italia, per un totale di 547.059, dall’altro è doveroso specificare che i ricoverati in terapia intensiva sono 2.544 con un aumento di 41 pazienti nelle ventiquattr’ore. Sono invece 22.884 quelli presenti con sintomi negli altri reparti, mentre le persone in isolamento domiciliare sono 521.631.