All’indomani della fiducia ottenuta al Senato, il premier Giuseppe Conte deve fare ora i conti con la rabbia dei governatori della Lega. Indispettiti perché sul tavolo c’è un enorme problema da risolvere: la mancanza del vaccino. “Da ieri – spiegano i governatori – abbiamo dovuto dimezzare il numero dei vaccini anti covid perché non abbiamo sufficienti dosi e personale medico per rispettare il piano vaccinale. Invece di cercare i voti dei Ciampolillo in Parlamento, Conte, se ancora è presidente del Consiglio, si assuma la responsabilità di risolvere la questione”.
L’atto d’accusa è firmato da Attilio Fontana (Lombardia) e Luca Zaia (Veneto) isnieme a Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Maurizio Fugatti (Trentino), Christian Solinas (Sardegna), Nino Spirli (Calabria).
“C’è un commissario straordinario, Domenico Arcuri, una multinazionale e la Commissione europea ma noi da ieri – sottolineano i governatori – abbiamo dovuto dimezzare il numero dei vaccini anti-Covid. Le Regioni non sono responsabili dei contratti: oggi assistiamo a un indecoroso scaricabarile e intanto noi siamo senza vaccini. Conte ha giocato irresponsabilmente alle classifiche spingendo e costringendo le Regioni a fare i tripli salti mortali per fare i vaccini. E oggi scopriamo persino che il personale sanitario che ci era stato promesso per oggi, arriverà forse, tra 10 giorni. Sono a rischio, ed è gravissimo, anche i richiami , senza i quali la vaccinazione non garantirà la protezione, rendendola inefficace”.