Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha avuto un confronto con il premier Giuseppe Conte nell’ambito degliincontri tra governo e associazioni datoriali sul Recovery plan. “C’è l’esigenza – ha detto Sangalli – che il confronto su “Next Generation Italia” si sviluppi con continuità ed in maniera strutturata in vista dell’adozione definitiva del Piano. Vanno, infatti, affrontati e risolti i nodi di fondo del modello di governance, del rapporto tra gli investimenti ed il ruolo – come lo definisce il PNRR – ‘abilitante e catalizzatore’ delle riforme, del punto d’equilibrio tra mobilitazione delle risorse disponibili ed impatto dei prestiti europei sul nostro debito pubblico”. Il presidente ha quindi sottolineato come sia necessario “investire con determinazione, in termini di politiche, progetti e risorse, proprio sull’economia del terziario di mercato particolarmente colpita dall’impatto dell’epidemia, perché rafforzarne la resilienza significa rafforzare la resilienza del sistema Paese”.
“Si pensi – ha proseguito Sangalli – all’urgenza di un progetto per la resilienza del modello italiano di pluralismo distributivo, legato anche alle città e alla rigenerazione urbana, e di un piano per il turismo italiano sulla scorta di dotazioni adeguate e con compiutezza di visione, ed alla necessità di un corretto approccio all’accessibilità ed alla mobilità sostenibile anche attraverso incentivi al rinnovo delle flotte delle navi traghetto e da crociera e del parco dei veicoli per il trasporto merci. E si pensi, ancora, ai temi del lavoro autonomo professionale, di una adeguata strategia per il sistema cultura, dell’innovazione delle PMI e di un patto di sistema per riprogettare il Paese attraverso gli investimenti nel digitale, di una risposta rafforzata alla crisi di liquidità delle imprese, delle politiche per il lavoro ed il sistema di sicurezza sociale”.
“Tutte questioni – ha concluso Sangalli – la cui soluzione contribuirebbe al perseguimento di sostenibilità e degli obiettivi trasversali del Piano: parità di genere, giovani, Sud e riequilibrio territoriale”.
Il Recovery plan “non è un piano del governo ma del sistema-Italia, quindi deve essere ampiamente condiviso e costituire le basi per ricostruire e trasformare il Paese garantendo una robusta ripresa, una più efficace resilienza e la realizzazione delle riforme che valgano a superare le carenze strutturali del Paese e a migliorarne la competitività”. Lo ha detto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, durante l’incontro a Palazzo Chigi con i rappresentanti delle associazioni datoriali. “L’obiettivo – ha detto Conte – è offrire una pronta ripresa al Paese, dopo questi mesi di sofferenza e recessione economica. Stiamo creando le premesse per ripartire più forti di prima”. “Dobbiamo affrontare questa sfida, tra le più importanti dal secondo dopoguerra, con spirito di intrapresa comune”