Un cinese su cinque, nel corso del 2020, ha acquistato almeno un prodotto bio (alimentari o bevande) made in Italy. E’ un dato davvero interessante quello rivelato in occasione del secondo webinar online del progetto Ita.Bio, piattaforma promossa da Ice e Federbio e curata da Nomisma. Dal report emerge che la propensione cinese all’acquisto raddoppia tra chi ha avuto una esperienza di visita nel Belpaese. In particolare si specifica che tra i turisti che negli ultimi anni sono stati in Italia, la quota di bio-users raggiunge il 28%. L’interesse per il bio Made in Italy è invece più forte tra chi ha una maggiore propensione agli acquisti online (in questo target è il 26% ad acquistare il nostro Organic f&b), tra i più giovani (24% dei Millennials è user) e nell’upper class (22% tra le famiglie con redditi superiori ai 16.000 Rmb).
Per quanto riguarda la suddivisione in tipologie, i prodotti più promettenti per il bio Made in Italy risultano essere i prodotti lattiero-caseari (in primis latte per l’infanzia), baby food, ma anche carne e derivati assieme a pasta e prodotti da forno. Viene segnalato che l’Italia risulta al primo posto tra i Paesi che producono i prodotti di maggiore qualità secondo il consumatore cinese, sia relativamente ai prodotti alimentari in generale (17% indica “Italia” quando pensa ad un Paese produttore di eccellenze del Food & Beverage) che per quelli a marchio bio (18%). E’ segnalato che con un valore di 8 miliardi di euro, la Cina rappresenta il quarto mercato al mondo per consumo di prodotti biologici, l’8% sul totale delle vendite globali di prodotti bio. Viene sottolineato che “sebbene rappresenti ancora una nicchia di mercato il trend del bio è in forte ascesa dal 2013 (+233% le vendite fino al 2018)”.