DESIO – Una città sempre più ad alta vocazione ciclabile. Per il secondo anno consecutivo Desio, con una superficie di 14,76 mq e poco più di 42mila abitanti, ottiene l’attribuzione di ComuneCiclabile, il progetto sviluppato da Fiab (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta) per verificare e valutare il grado di ciclabilità dei territori, cioè quell’insieme di infrastrutture e azioni che li rendono adatti ad essere vissuti e visitati con la due ruote.
“Grazie al crescente impegno nella promozione e nella realizzazione di infrastrutture e politiche a favore della bicicletta e della mobilità urbana – si legge nella motivazione del premio – Fiab assegna al Comune di Desio il riconoscimento di Comune ciclabile”, incrementando il punteggio rispetto al 2020: si passa da 2 a 3 bike-smile (il punteggio va da 1 a 5 e viene assegnato in base a diversi parametri di valutazione).
“Per riuscire a mantenere il titolo, ma soprattutto per assicurare ai nostri cittadini un alto livello di vivibilità su due ruote, il lavoro è costante e con sempre un’ alta attenzione negli investimenti per la mobilità lenta – spiega il sindaco Roberto Corti -. L’emergenza sanitaria che abbiamo vissuto (e che stiamo ancora vivendo), ci ha dimostrato ancor di più quanto sia importante potersi muovere in sicurezza in bicicletta”.
“Questo riconoscimento premia tutti i lavori già realizzati e quelli tuttora in corso in favore di una mobilità attiva, uno degli obiettivi principali dell’amministrazione comunale – spiega l’assessore alla Mobilità, Giovanni Borgonovo -. A Desio, oltre alle Zone 30, diverse strade del centro diventano a precedenza pedonale. Strade dove i veicoli procedono sostanzialmente a passo d’uomo e devono dare precedenza a pedoni e ciclisti. Siamo sempre stati molto attenti alle tematiche della mobilità attiva, con un concreto cambio di prospettiva a favore delle politiche bike friendly, che rispecchiano una maggiore attenzione alle persone e all’ambiente”.
“Abbiamo ricevuto da Fiab una menzione speciale – conclude Borgonovo -, proprio perché abbiamo dimostrato di essere protagonisti di una bike revolution, ampliando le Zone 30 e mettendo in pratica concrete politiche per la mobilità di pedoni e ciclisti, perché una città a misura di bicicletta è prima di tutto una città per le persone. In questo modo viene valorizzato il lavoro realizzato in questi anni verso la costruzione di spazi urbani più sicuri”.