E’ stata poi convocata per le 11.30 la riunione del Consiglio dei ministri sulle nuove misure per il contrasto al Covid. Alle 15 invece è atteso l’intervento del premier Mario Draghi al centro vaccinale di Fiumicino.
“Se ci saranno restrizioni sarà una decisione giusta, da i dati che abbiamo vediamo che le varianti sono molto, molto pericolose, mi permetto di suggerire che l’ unica cosa che ci salva, al di là delle ulteriori restrizioni, sarà la responsabilità civile”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ospite di “Uno Mattina”, su Rai Uno. “Bene le regole, ma stringiamo i denti – ha aggiunto -. La vera svolta è nel comportamento delle persone”.
La corsa del Covid non si arresta e l’Italia diventa rossa: da lunedì la maggior parte delle Regioni, potrebbero essere 16, sarà di fatto in lockdown, con le scuole di ogni ordine e grado in didattica a distanza, bar, ristoranti e negozi chiusi, possibilità di uscire da casa solo per comprovate esigenze lavorative, motivi di salute o situazioni di necessità, nessuna possibilità di andare a trovare parenti e amici una volta al giorno. A certificare il nuovo peggioramento della situazione in tutto il paese sono i dati del monitoraggio settimanale e il Consiglio dei ministri, convocato nelle prossime ore, darà il via libera alle nuove misure per l’ulteriore stretta, necessaria alla luce della crescita dei contagi dovuta alle varianti diffuse ormai in tutto il paese e responsabili di oltre la metà dei nuovi casi accertati. I dati ufficiali arriveranno solo dopo la riunione della cabina di regia e la validazione da parte del Comitato tecnico scientifico, ma la tendenza è già chiarissima tanto che diversi presidenti di Regione hanno annunciato loro stessi il passaggio in zona rossa.
Prima però della firma del ministro della Salute Roberto Speranza sulle ordinanze che delineeranno la nuova mappa dei colori dell’Italia a partire da lunedì, il ministro per gli Affari Regionali Mariastella Gelmini, lo stesso Speranza e il Cts incontreranno le Regioni assieme ai rappresentanti di Comuni e Province: una riunione informale che servirà all’esecutivo per illustrare le misure che dovrebbero essere approvate dal Cdm con un decreto legge, anche se in un primo momento si era ipotizzato un disegno di legge. La velocità con cui corre il virus ha obbligato però il governo a scegliere una strada più veloce. Nel provvedimento entrerà il criterio in base al quale con un’incidenza settimanale di 250 casi ogni 100mila abitanti si entra automaticamente in zona rossa – bocciato a gennaio dai governatori ma sul quale c’è una sostanziale condivisione in tutto il governo – e la stretta per Pasqua come già è stato fatto a Natale, dunque tutta Italia in rosso dal venerdì santo al giorno di Pasquetta. Discussione ancora aperta invece sulla possibilità di abbassare la soglia dell’Rt con il quale si entra in zona arancione (ora è all’1) e sul coprifuoco anticipato.