MONZA – Se durante il primo lockdown nei mesi di marzo e aprile dell’anno scorso, gli infortuni lavorativi, come era prevedibile, sono molto diminuiti nel numero, al contrario gli infortuni domestici sono aumentati anche a causa dell’impossibilità di uscire dalla residenza. Il Centro di secondo livello per le urgenze della mano e dell’arto superiore del reparto di Chirurgia plastica e chirurgia della mano dell’Ospedale San Gerardo nel 2020, infatti, anno di pandemia, ha raggiunto il numero massimo del periodo preso in esame con circa 400 urgenze trattate chirurgicamente. Dati alla mano, la stessa Unità operativa ha registrato un aumento delle urgenze dal 2015 al 2020 di circa il 90%.
Nonostante la necessità di utilizzare molti posti letto per i malati Covid, tutte le urgenze sono state trattate nei tempi previsti, essendo per lo più tempo-dipendenti.
La settimana scorsa è stato effettuato, grazie ad un team multidisciplinare, un reimpianto di arto superiore sinistro in un ragazzo di 21 anni, che per un incidente lavorativo aveva subito l’amputazione dell’arto. Il paziente trasferito con l’elisoccorso da Talamona in Valtellina direttamente in sala operatoria al San Gerardo, ha subito il delicato intervento di reimpianto nella notte tra venerdì 12 e sabato 13marzo. L’intervento è durato circa 6 ore e a distanza ormai di 10 giorni l’arto reimpiantato è perfettamente vascolarizzato. Ora il paziente dovrà seguire un programma di riabilitazione alla dimissione dall’ospedale.
La scelta di individuare dei Centri di secondo livello in Regione Lombardia per le urgenze della mano e dell’arto superiore, che siano in grado di trattare qualsiasi tipo di urgenza, anche le più complesse, come le amputazioni degli arti, ha dato negli anni degli ottimi risultati. Il Centro dell’Ospedale San Gerardo, come è noto, oltre alle urgenze è in grado di effettuare anche trapianti di mani e di arti da donatore. Esattamente 5 mesi fa si è consolidato un ottimo risultato, con il raggiungimento dei 10 anni del trapianto bilaterale delle mani con una ottima funzionalità delle stesse, e la terapia anti rigetto sotto la soglia terapeutica grazie all’uso delle cellule staminali autologhe, prelevate dalla stessa paziente.
“Una esperienza nei trapianti – sottolinea Massimo Del Bene, direttore dell’Unità operativa – quotidianamente utilizzata con tecniche microchirurgiche ricostruttive nelle urgenze, è fondamentale quando sia necessario ripristinare arterie o vene lesionate dal trauma”.
“È molto importante preservare le capacità di un Ospedale Hub come il San Gerardo proprio per poter continuare a garantire l’assistenza in casi di urgenza anche in piena emergenza Covid – aggiunge il direttore generale della Asst Monza, Mario Alparone – e questo dipende dalla possibilità di mettere in rete gli ospedali per la gestione di pazienti Covid. Casi complessi come quello di reimpianto di un arto, mettono in luce l’importanza di un Trauma center come il nostro e la capacità di fare squadra di ortopedici, chirurghi della mano e anestesisti e personale infermieristico specializzato”.