La Valle d’Aosta dovrebbe spostarsi in zona rossa e la Sardegna passare dal rosso in arancione: sono questi gli unici cambi di stato che potrebbero scattare con le nuove ordinanze del ministro della Salute Roberto Speranza alla luce dei dati di oggi del monitoraggio settimanale, ancora in corso di valutazione. Per le altre regioni sembra non ci siano cambiamenti.
Pronta la zona rossa per la zona di Bella Farnia, a Sabaudia, in provincia di Latina dove ieri, nel corso di uno screening organizzato dalla Asl, è stata rilevata la positività di 80 cittadini indiani su un totale di 550 tamponi effettuati.
“Dobbiamo garantire di limitare al massimo i flussi e, comunque chi arriva faccia la quarantena, anche se negativo al tampone, in luoghi separati, sono stati attivati gli hotel.
Chiaramente non si potrà fare se i numeri sono grossi, vanno limitati”. Lo dice il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ospite di Mattino 5, su Canale 5, in riferimento agli arrivi dall’India. “La preoccupazione è la stessa di tutti quei Paesi dove ci sono stati altissimi tassi di contagio – afferma -. Ora c’è una buona collaborazione, le indicazioni del governo sono chiare” e “il filtro dell’altra sera a Fiumicino ha funzionato”.
In Italia la ‘variante inglese’ è pari al 91,6% dei casi, mentre quella ‘brasiliana’ riguarda il 4,5%. Lo evidenzia la nuova indagine rapida condotta dall’Iss e dal Ministero della Salute. Al 15 aprile scorso la prevalenza della ‘variante inglese’ (B.1.1.7) del virus Sars-CoV-2 era dunque del 91,6%, in crescita rispetto all’86,7% del 18 marzo, con valori oscillanti tra le singole regioni tra il 77,8% e il 100%. Per quella ‘brasiliana’ (P.1) la prevalenza era del 4,5% (0%-18,3%, mentre era il 4,0% nella scorsa survey del 18 marzo). Al 15 aprile scorso le altre varianti del virus SarsCov2 monitorate in Italia sono sotto lo 0,5%, con un singolo caso della cosiddetta ‘variante indiana’ (B.1.617.2) e 11 di quella ‘nigeriana’ (B.1.525). La stima viene dalla nuova indagine rapida condotta dall’Istituto superiore di sanità e dal Ministero della Salute insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler.