Sono 3,1 milioni gli italiani residenti in Friuli Venezia Giulia, Sardegna e Molise che a partire dall’inizio della prossima settimana dovrebbero entrare in zona bianca, dove è previsto il “superamento delle limitazioni orarie alla circolazione e alle attività”, fermo restando il rispetto degli obblighi sull’utilizzo delle mascherine e il “distanziamento per scongiurare gli assembramenti”. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sugli effetti dell’accordo tra Governo e Regioni sulla zona bianca rafforzata dove ci sarà un’anticipazione delle riaperture per le quali la normativa vigente dispone già la ripresa in un momento successivo.
Dal possibile accesso alle sale da ballo con green pass fino al settore dei matrimoni, passando per i parchi tematici, congressi e piscine al chiuso, nei territori che entreranno in zona bianca – sottolinea la Coldiretti – nessuna serranda, o quasi, dovrebbe restare abbassata per le restrizioni Covid. Una opportunità che, dopo le prime tre regioni, potrà essere colta probabilmente dal 7 giugno anche da Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto in un percorso che dovrebbe concludersi all’inizio di luglio con l’Italia tutta bianca.
Con l’arrivo della bella stagione l’addio al coprifuoco – sostiene la Coldiretti – è importante per l’attività di ristorazione perché consente in molte realtà il doppio turno ed un incremento sostanziale degli incassi per realtà fortemente penalizzate dalle misure adottate per contenere l’emergenza Covid. Una limitazione che colpisce soprattutto gli agriturismi perché situati nelle aree rurali lontani dalle città e quindi raggiungibili in tempi più lunghi dagli ospiti provenienti dai centri urbani. Il superamento peraltro – continua la Coldiretti — coincide con il via libera dall’1 giugno ai pasti al coperto a pranzo e cena che consente la riapertura di circa 180mila realtà della ristorazione lungo tutta la Penisola che non dispongono di spazi all’aperto.
Una possibilità per chi non ha spazio esterno che riguarda – stima la Coldiretti – circa la metà dei servizi di ristorazione presenti con i posti all’aperto dei locali che sono, però, molti meno rispetto a quelli al coperto. Un cambiamento atteso anche per sostenere il turismo nazionale e straniero. Il cibo infatti è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per street food o specialità enogastronomiche, senza dimenticare i souvenir.