BIASSONO – “Il nostro Comune è stato costretto a celebrare la Giornata dello Sport, durante la quale tutte le associazioni sportive della città si presentano alle famiglie, ai bordi del campo di calcio dove gioca l’Ac Biassono. Il tutto con alle spalle, a far da cornice, il nuovo centro sportivo. Chiuso”. Da Biassono Civica piovono critiche, rabbia e delusione nei confronti dell’amministrazione comunale per la situazione in cui versa il centro sportivo di via Parco dopo il costoso intervento di ampliamento. Soldi spesi ma, al momento, senza portare a casa l’intero risultato sperato.
“Il sindaco – spiegano da Biassono Civica – rispondendo a una nostra interrogazione ha spiegato nell’ultimo Consiglio comunale che per il nuovo centro sportivo si sta aspettando la concessione dell’agibilità da parte della Commissione di Vigilanza. Nell’ultimo sopralluogo, infatti, l’agibilità non era stata concessa perché l’altezza dei parapetti nella zona del bar non era regolamentare e quindi da rifare. Il prossimo sopralluogo della commissione dovrebbe avvenire tra almeno un mese”.
Tempi lunghi anche se, tutto sommato, con la conclusione di tutte le attività (e con alcune restrizioni tuttora in vigore nell’ottica del contenimento della diffusione del Covid), questo non comporta particolari conseguenze. Il problema, eventualmente, sarebbe quello di non poter ripartire nel modo migliore dopo l’estate con la presumibile ripresa di tutte le attività, comprese quelle sportive.
Biassono Civica, però, sottolinea un alto elemento preoccupante: “Alla terza ispezione, dopo aver precedentemente rilevato situazioni non a norma ora sistemate, è stata concessa l’agibilità per le attività sportive nella palestra. O, meglio, questa sarà agibile ma soltanto in parte. Per potere usare gli ampi e ben rifiniti locali del piano superiore, infatti, manca un’uscita di sicurezza, cosa che noi avevamo già evidenziato inutilmente. Non siamo stati ascoltati dall’amministrazione comunale. Non solo: al primo piano non si potranno svolgere attività sportive perché fin dalla fase progettuale non sono state previste le docce e l’ascensore per i disabili”.
Questa situazione, insomma, sembra ancora molto più impegnativa da sanare rispetto ai parapetti della zona del bar. Qui non si tratta di semplice sostituzione di manufatti e opere accessorie, sarà necessario rivedere il progetto ed eseguire altri lavori. Resta naturalmente da capire con quali costi aggiuntivi, quali tempi, quali disagi o limitazioni per l’utenza.
“Purtroppo – concludono gli esponenti di Biassono Civica – c’è da aggiungere un’ultima amara considerazione: il nostro nuovo centro sportivo, anche in assenza della sciagurata pandemia che di fatto ha bloccato tutta la pratica sportiva non agonistica, sarebbe rimasto chiuso. E, probabilmente, non potrà essere ancora aperto qualora il comitato scientifico dovesse permettere il ritorno alle attività sull’intero territorio nazionale con un nuovo allentamento delle restrizioni”.