Prima o poi doveva anche accadere. E a prendere l’iniziativa è stato chi si occupa di cibo di qualità: il Gambero Rosso ha dato vita alla prima guida dedicata al sushi. Proprio da recenti sondaggi, del resto, è emerso che si tratta di una cucina molto apprezzata dagli italiani. Già nel 2010 la Fondazione Leone Moressa, secondo dati elaborati da Infocamere, aveva contato circa 47.000 imprenditori esteri nella ristorazione del nostro Paese.
“Da qui – spiegano dal Gambero Rosso – l’idea di dar vita ad una guida dedicata esclusivamente al sushi. Al termine della nostra indagine abbiamo selezionato 250 indirizzi: non sono molti, se si fanno i conti con la crescita del settore, non sono pochi, se si pensa che la crescita non è sempre sinonimo di qualità e che non è avvenuta in maniera omogenea nelle varie zone d’Italia. Ci hanno chiesto spesso come avremmo fatto a mettere insieme centinaia di indirizzi in materia, dato che la ristorazione giapponese non è poi così diffusa al di fuori di alcune zone d’elezione, come la Lombardia”.
In effetti la distribuzione dei locali non è proprio omogenea. Impensabile, del resto, un paragone tra la capacità di attirare investimenti che ha la città di Milano e quella di altre zone meno frequentate d’Italia.
“A fronte di un numero alto di recensioni in alcune regioni – confermano dal Gambero Rosso -, altre sono molto sguarnite e, addirittura, manca del tutto il Molise: saremo sicuramente bersaglio di polemiche, ma non siamo riusciti a trovare ancora in quella regione una o più insegne che soddisfacessero gli standard di qualità che ci siamo prefissi nella selezione alla base della guida. Se ci siamo sbagliati, saremo ben contenti di ricevere segnalazioni e rettificare, noi per primi”.