Nessuna decisione da parte del governo sull’eventuale riapertura delle discoteche. Il Consiglio dei ministri che, in base alle attese, avrebbe dovuto stabilire la data di riapertura, ha affrontato la questione solo a margine dei lavori senza giungere a una soluzione. C’è però l’ipotesi di ristori per le imprese del settore.
Tutto questo nonostante che il Comitato tecnico scientifico avesse dato carta bianca a un protocollo di sicurezza che stabilisce che si potrà ballare solo all’aperto, esclusivamente in zona bianca, e in locali con capienza contingentata al 50%. Per accedere sarà necessario il ‘green pass’ e le discoteche dovranno assicurare il tracciamento dei clienti e la misurazione della temperatura all’ingresso. Ai gestori delle discoteche era arrivata la solidarietà del ministro del Turismo, Massimo Garavaglia: “sono gli unici operatori del turismo ancora in attesa di poter riaprire gli impianti. Una circostanza che, mi auguro, venga superata il prima possibile, in sicurezza. Sappiamo che all’interno del governo esistono diverse sensibilità, ma è ora che le resistenze ingiustificate vengano superate. Non si possono accettare rave e party sregolati e continuare a bloccare le attività legali e sicure. È assurdo”.
“È ora di affrontare seriamente i problemi della nostra categoria e soprattutto di ascoltare le nostre proposte, che rappresentano l’unica soluzione per ripartire in sicurezza al più presto”. Lo ribadisce il presidente del Silb-Fipe, Maurizio Pasca, commentando il mancato via libera alla riapertura delle discoteche.
“Abbiamo aspettato senza protestare, con educazione, e abbiamo visto tutte le sere nel nostro Paese, da quando è cessato il coprifuoco, assembramenti senza regole, feste abusive, giovani e meno giovani bere alcol senza nessun controllo. Abbiamo proposto in tutte le sedi istituzionali e politiche – lamenta Pasca – di responsabilizzare la nostra categoria per far divertire i giovani in sicurezza con il ‘green pass’, al sicuro in location super controllate. Non siamo stati ascoltati quando abbiamo suggerito un esperimento pilota per le riaperture dei club in sicurezza, ora ci chiediamo: volete una estate di feste abusive e di assembramenti fuori controllo? Volete che i giovani abbraccino il nomadismo alcolico? Pensate che qualcuno riesca a gestire gli assembramenti?”.
La realtà, per il numero uno del Silb, è che “le discoteche svolgono un ruolo socialmente utile, è ora di capirlo. I ragazzi, pur di tornarci, sono pronti a vaccinarsi. È stato dichiarato che entro il 10 luglio la data di apertura sarebbe stata definita, nel frattempo i locali hanno sistemato gli ambienti, reperito il personale, eseguito gli ordini necessari, contrattualizzato artisti e format, si sono preparati con zelo dopo un anno di chiusura”. Nonostante ciò “siamo gli ultimi in Europa a non avere una data certa, al contrario di Grecia, Inghilterra, Spagna, Croazia e Germania. E adesso? Si rimanda ancora la decisione parlando di ristori? Siamo ancora gli ultimi a dover riaprire?”, conclude Pasca.
“A questo punto siamo pronti a scendere in piazza e ad alzare il volume perché il governo, che sembra sordo, ci ascolti: martedì (il 6 luglio, ndr) saremo a Roma davanti alla piazza del Parlamento per farci sentire”, ha poi annunciato Pasca.