Con una temperatura superiore di 1,5 gradi alla media storica l’estate 2021 si classifica fino ad ora dal punto di vista climatologico come la seconda più calda in Europa ed al quarto posto a livello mondiale. E’ quanto emerge dall’elaborazione Coldiretti su dati Copernicus relativi al mese di giugno 2021 dalla quale si evidenzia anche che in molti Paesi Europei come l’Italia si è registrata una preoccupante riduzione delle precipitazioni.
Si conferma la tendenza al surriscaldamento in Europa e nel mondo con il moltiplicarsi peraltro di eventi estremi che – sottolinea la Coldiretti – hanno pesanti effetti sulla vita delle persone ma anche sulle attività produttive come l’agricoltura. Per effetto dei cambiamenti climatici la produzione europea di frutta estiva ha subito cali nei raccolti stimati pari al 35% per le albicocche mentre per le pesche e nettarine si stima il raccolto più basso degli ultimi 30 anni, nei principali paesi produttori, con una produzione inferiore di quasi il 20% a quella già molto bassa dello scorso anno.
Non va meglio per le ciliegie in Italia dove – precisa la Coldiretti – è sparito quest’anno quasi un frutto su due. Il ripetersi di eventi estremi sono costati all’agricoltura italiana oltre 14 miliardi di euro in un decennio tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne. L’agricoltura è infatti l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici ma è anche il settore più impegnato per contrastarli.