C’è chi suggerisce di guardare con fiducia il futuro del mercato del lavoro. Ed è anche una voce autorevole: si tratta della Banca d’Italia che, nel suo bollettino economico, spiega che “L’impatto della rimozione dei provvedimenti di blocco dei licenziamenti sull’occupazione complessiva viene in larga misura compensato dalle nuove assunzioni”.
I timori per i previsti licenziamenti, insomma, per Bankitalia sono un falso problema. “Nel prossimo triennio – si legge nel bollettino – le ore lavorate aumenterebbero di oltre l’11% riportandosi alla fine del 2022 sui valori precedenti la pandemia. Anche il numero di occupati è destinato ad aumentare nei prossimi trimestri, tornando al di sopra dei livelli pre-crisi entro i primi sei mesi del 2023”.
In virtù di queste considerazioni e di queste attese – conclude la Banca d’Italia -, “il tasso di disoccupazione, in aumento nel 2021 (al 10,5%), si ridurrebbe in seguito, collocandosi al 9,9% nel 2023”.