Rabat – Se c’erano dubbi sulla capacità di diffusione della variante Delta, dando un’occhiata al Marocco spariscono in un colpo solo: qui nell’arco di un mese, anche qualcosina meno, i contagi si sono decuplicati. E’ davvero un bollettino che fa impressione quello diffuso dalle autorità sanitarie a Rabat. Per il ministero della Salute i nuovi casi erano 288 il 21 giugno e, sabato 17 luglio, sono diventati 2.853. Dieci volte tanto.
Con l’ultimo aggiornamento di ieri sono 15.253 le persone attualmente positive nel Paese, comprese le 481 ricoverate nelle terapie intensive. Queste erano occupate al 7,3 per cento a inizio luglio e, poco più di due settimane più tardi, sia è arrivati al 15,2 per cento.
I timori delle autorità, però, non sono dovuti soltanto a questi numeri. C’è di più: con la settimana entrante inizia infatti la Festa del Sacrificio. Improponibile pensare nell’occasione a restrizioni quali le chiusure. Il governo, però, ha deciso di vietare le preghiere comunitarie. Difficile prevedere quanto avrà successo questo divieto. Il rischio concreto è che qui, visto anche una campagna vaccinale in ritardo, la situazione possa esplodere davvero.