Sapevamo tutti che dopo l’emergenza sanitaria avremmo dovuto fare i conti con quella economica e sociale. Forse non tutti però avremmo mai immaginato che la povertà, nell’anno Covid, è aumentata anche tra coloro che hanno comunque un posto di lavoro.
Lo ha rivelato Gian Carlo Blangiardo, presidente dell’Istat (Istituto nazionale di statistica), intervenendo all’audizione della commissione Lavoro alla Camera dei Deputati.
Si è così scoperto che a livello nazionale è mediamente aumentata l’incidenza della povertà nella famiglie che hanno una persona impegnata nel mercato del lavoro (dipendente o indipendente), passando dal 5,5 al 7,3 per cento. Nei casi in cui la famiglia ha la persona di riferimento con una occupazione da operaio o simili, la povertà è passata dal 10,2 al 13,2 per cento. Per i lavoratori in proprio, invece, dal 5,2 al 7,6 per cento.
Nessuna variazione, invece, tra i pensionati (4,4 per cento) e tra le persone in cerca di una occupazione (19,7 per cento).