CAGLIARI – Per diverse ore si è temuto il peggio, poi ci ha pensato la Regione Sardegna a fare chiarezza: la zona gialla, al momento, non è un rischio concreto. La stagione turistica, insomma, dovrebbe svolgersi nel migliore dei modi.
A fare pensare all’imminente passaggio alla zona gialla, dunque al ritorno alle restrizioni, era il dato della terapia intensiva: secondo i nuovi parametri fissati dal Governo non deve superare il 10 per cento di occupazione. E, in Sardegna, al momento ci sono 19 pazienti ricoverati su un totale di 196 posti a disposizione.
Mario Nieddu (assessore regionale alla Sanità) e Gianni Chessa (assessore al Turismo) per evitare equivoci hanno voluto precisare che “per il passaggio di zona serve un superamento contemporaneo dei numeri dei ricoveri in terapia intensiva, di quelli in degenza ordinaria, nonché del numero di contagi settimanali ogni 100 mila abitanti”.
Gli assessori spiegano inoltre che, arrivata alla soglia dei 2 milioni di dosi somministrate, la Sardegna “si avvicina sempre più ai massimi livelli di immunizzazione che garantiranno sicurezza e serenità ai nostri cittadini e ai turisti”.