BIASSONO – Dagli sfoghi attraverso i giornali si passa allo strappo definitivo: il gruppo storico della Lega lascia solo il sindaco Luciano Casiraghi alle elezioni. Di più: è stata depositata una lista – “Biassono nel Cuore” – per partecipare alla competizione elettorale proprio per spodestare l’attuale borgomastro.
I nomi, a chi ha seguito un po’ la vita amministrativa locale, dicono già molto: il candidato sindaco è Alessandro Bianchi, attuale capogruppo. Capolista Alessio Anghileri (vicesindaco uscente), con i colleghi assessori Nadia Beretta e Sergio Motta. In più gli attuali consiglieri Carla Cappelletti e Patrizia Mauri.
“Non è una lista contro nessuno – spiega Anghileri, che vuole evitare lo scontro –, tant’è che faccio i miei migliori auguri a tutti i candidati. Questa è semplicemente l’iniziativa di chi davvero ha a cuore le sorti del territorio. Sì, il candidato è quello che era stato individuato dalla sezione cittadina della Lega. Persona giovane e capace, ma poi la segreteria provinciale ha scelto di confermare l’appoggio al sindaco uscente”.
Questi dissapori non sono un segreto. Lo stesso Anghileri aveva spiegato che con Casiraghi non c’è sintonia: “Non ho nulla contro la persona – conferma – ma io e gli altri militanti riteniamo che non sia la persona più adeguata per guidare lo sviluppo di Biassono. Ecco dunque che siamo andati avanti con una lista civica che dà seguito a quello che era il desiderio della sezione biassonese della Lega, ma è sbagliato ricondurre tutti noi soltanto a quel partito. Tra i nomi trovate anche persone che non sono leghiste e che, semplicemente, condividono un progetto e dimostrano attaccamento al borgo”.
La creazione di una nuova lista era sulla bocca di tutti. In molti lo dicevano nelle chiacchiere da bar, restava da capire se il progetto potesse diventare effettivamente realtà. Si tratta però di persone che governano Biassono ininterrottamente da trent’anni: l’esperienza non manca. Organizzare tutto e raccogliere le firme è stato un gioco da ragazzi. La parte più difficile per loro è stata il dover prendere la decisione di scendere in campo: dopo aver fondato la sezione cittadina della Lega e averla fatta crescere, non sarà facile vedere il simbolo comparire di fianco al nome di uno degli avversari.