L’annuncio della registrazione della menzione tradizionale “Prošek” per un vino croato fatto dalla Commissione Ue è la punta dell’iceberg dell’attacco in atto nei confronti del Prosecco che è il vino italiano più copiato nel mondo dove le esportazioni hanno superato il miliardo di euro con un aumento del 35% nei primi sei mesi del 2021. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che l’annuncio del Commissario all’agricoltura Wojciechowski arriva proprio con il via alla vendemmia fissato per metà settembre dalla zona di Conegliano per raggiungere i territori eroici verso la Valdobbiadene intorno alla fine del mese, in un’annata che si annuncia da ricordare per qualità.
Negli scaffali dei supermercati la Coldiretti ha smascherato il Meer-secco, il Kressecco, il Semisecco, il Consecco e il Perisecco tedeschi ma in commercio sono arrivati anche il Whitesecco austriaco, il Prosecco russo e il Crisecco della Moldova mentre in Brasile nella zona del Rio Grande diversi produttori rivendicano il diritto di continuare a usare la denominazione prosecco nell’ambito dell’accordo tra Unione Europea e Paesi del Mercosur. Anche per questo, la decisione della Commissione Europea è un precedente pericoloso che rischia anche di indebolire la stessa Ue nei rapporti internazionali e sui negoziati per gli accordi di scambio dove occorre tutelare le denominazione dai falsi. Dopo la pubblicazione in Gazzetta – riferisce la Coldiretti – “tutte le parti interessate disporranno di un termine di due mesi a decorrere dalla data di pubblicazione per presentare un’obiezione motivata che la Commissione analizzerà prima di adottare una decisione finale”.
Il Prosek croato – spiega la Coldiretti – è un vino dolce da dessert tradizionalmente proveniente dalla zona meridionale della Dalmazia per il quale Zagabria chiede di registrare una “menzione tradizionale” dopo che il tentativo di proteggere la denominazione Prosek era già fallito nel 2013.
“E’ necessario preparare subito l’opposizione da presentare non appena avvenuta la pubblicazione per fermare una decisione scandalosa che colpisce il vino italiano più venduto nel mondo” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel precisare che “la decisione della Commissione Europea cade a pochi giorni dalla storica sentenza della Corte di Giustizia Ue che si è pronunciata chiaramente contro l’utilizzo di termini storpiati o grafiche per richiamare tipicità protette dalle norme Ue”. Per questo è importante – conclude Prandini – l’impegno del Ministro delle Politiche Agricole Stefano Patuanelli, del Governatore Luca Zaia e degli europarlamentari italiani ad intervenire per far respingere la domanda, anche appellandosi ai principi di tutela espressi dalla Corte di Giustizia in casi analoghi.
Il Prosecco è la star mondiale delle bollicine grazie a un incremento delle vendite oltre confine vertiginoso negli ultimi anni che ne consolidano la leadership a livello mondiale in termini di volumi esportati davanti a Champagne e Cava. Gli Stati Uniti sono diventati il primo acquirente di bottiglie di Prosecco con un aumento del 48% ma l’incremento maggiore delle vendite si è verificato in Russia dove gli acquisti sono più che raddoppiati (+115%) mentre in Germania guadagna il 37%, seguita dalla Francia (+32%), il paese dello Champagne in cui le bollicine italiane mettono a segno una significativa vittoria fuori casa, nei primi sei mesi del 2021.
La produzione di Prosecco abbraccia due regioni (Veneto e Friuli Venezia Giulia), nove province e tre denominazioni d’origine (Prosecco Doc, Prosecco di Conegliano Valdobbiadene Docg e Asolo Prosecco Docg) per una produzione complessiva che ha superato 600 milioni di bottiglie dopo aver incassato nel 2019 il riconoscimento Unesco per le Colline del Prosecco.