L’emergenza Covid spinge la rivoluzione digitale nelle campagne con gli investimenti in droni, gps, robot, software e internet delle cose che raggiungono i 540 milioni di euro con un balzo del +20% proprio nell’anno della pandemia per combattere i cambiamenti climatici, salvare l’ambiente e aumentare la sostenibilità delle produzioni. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Smart AgriFood in occasione della consegna degli Oscar Green, il premio all’innovazione per le imprese agricole che creano sviluppo e lavoro con i giovani veri protagonisti italiani della svolta verso il futuro dell’Italia disegnata dal Pnrr. Un appuntamento promosso nella Giornata Internazionale della consapevolezza sulle perdite e sprechi alimentari proclamata dalle Nazioni Unite, in occasione di Youth4Climate che anticipa la riunione dei ministri della Cop26, la conferenza mondiale dell’Onu sui cambiamenti climatici in programma a Glasgow dall’1 al 12 novembre.
Un profondo cambiamento che vede in prima fila proprio le nuove generazioni con quasi una impresa agricola giovanile su tre (31%) che applica oggi tecniche di agricoltura di precisione, secondo un’analisi Coldiretti sulla base del Rapporto del centro Studi Divulga. Ma tra i giovani molto apprezzato è anche l’utilizzo dei social per la promozione delle proprie attività: più di un giovane su tre (37%) usa i social network per promuovere le proprie attività, con Facebook che rimane il canale preferito (71%).
La rivoluzione digitale in agricoltura vede lo sviluppo di applicazioni green sempre più adatte alle produzioni nazionali su diversi fronti – sottolinea la Coldiretti – dall’ottimizzazione produttiva e qualitativa alla riduzione dei costi aziendali, dalla minimizzazione degli impatti ambientali con sementi, fertilizzanti, agrofarmaci fino al taglio dell’uso di acqua e del consumo di carburanti. Le soluzioni di supporto alle attività in campo come le mietitrebbie con sistema di mappatura delle produzioni o i trattori con guida satellitare (Global Navigation Satellite System) rappresentano il 36% del mercato e sono fra le innovazioni più diffuse adottate in oltre 2 imprese su 5 (43%) spiega Coldiretti secondo un’indagine condotta dall’Universita’ degli Studi di Bologna (Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroalimentari) e l’Università di Wageningen (Olanda).
La maggior parte degli strumenti utilizzati per la svolta tecnologica – spiega Coldiretti sulla base dei dati Smart Agrifood – riguarda la mappatura e il monitoraggio da remoto dei terreni (41%), l’analisi dei fattori ambientali e geologici (33%), il monitoraggio di macchine e attrezzature (23%) e la gestione e organizzazione delle risorse idriche (19%). Ma non mancano – sottolinea Coldiretti – anche soluzioni per il monitoraggio da remoto con smartphone e pc degli animali con una specie di Grande Fratelli che spazia dalle stalle ai pascoli con rilevazioni che riguardano lo stato di salute, gli spostamenti e la distribuzione di cibo e acqua.
Un’evoluzione del lavoro nei campi che sul Portale del Socio della Coldiretti ha portato alla creazione di Demetra il primo sistema integrato per la gestione on line dell’azienda agricola con lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni, dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico, anche per affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici.
A fronte dell’82% dei consumatori italiani che privilegia nella propria spesa l’acquisto di prodotti Made in Italy, le informazioni in etichetta diventano sempre più – evidenzia Coldiretti – un valore aggiunto per il prodotto tanto che 9 aziende su 10 (89%) applicano la tecnologia digitale sulla tracciabilità degli alimenti considerata uno degli ambiti che genera i maggiori benefici per il settore, sottolinea Coldiretti su dati Smart Agrifood.
La superficie agricola coinvolta dalla nuova ventata di innovazioni tecnologiche e digitali è di quasi 500mila ettari a livello nazionale pari al del 3-4% della superficie totale ma esiste un grande potenziale di crescita soprattutto con l’utilizzo dei Big Data Analytics e del cosiddetto “Internet delle cose”. Occorre però colmare i ritardi nell’espansione della banda larga nelle zone interne e montane, visto che quasi 1 famiglia su 3 (32%) che vive in campagna non dispone di una connessione adeguata.
Proprio per superare il digital divide tra città e campagne portando la banda ultralarga nelle aziende e sostenere con nuove soluzioni tecnologiche il grande potenziale di innovazione del settore a beneficio della ripresa economica del Paese, accelerando la transizione digitale dell’agroalimentare Made in Italy, Coldiretti, TIM e Bonifiche Ferraresi hanno firmato un accordo” ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare “l’importanza del Recovery plan per accompagnare la transizione economica dell’agroalimentare italiano che già oggi è il più green d’Europa”.