MEDA – Troppa confusione sull’aggregazione industriale tra Aeb e A2A, troppo incertezze e futuro ancora tutto da decifrare. Il Comune di Meda, in attesa di vederci chiaro, ha deciso di sospendere la vendita delle sue azioni. Lo ha deciso il sindaco Luca Santambrogio con i suoi assessori, sottolineando “da un lato l’incertezza che tuttora permane in ordine alle sorti dell’operazione di aggregazione societaria e industriale, sia sotto l’aspetto amministrativo che civilistico, e dall’altro la pendenza presso il tribunale di Monza della procedura arbitrale per la valutazione economica della società Aeb Spa”.
L’amministrazione comunale, insomma, allarga sconsolata le braccia e sta alla finestra. Fin da subito aveva preso una posizione dopo avere appreso i contenuti del progetto industriale: andarsene dal gruppo Aeb. Una decisione presa velocemente, tanto da arrivare a comunicare già il 18 maggio 2020 la scelta di esercitare il diritto di recesso. Per il Comune di Meda, al di là delle valutazioni industriali e politiche, erano anche soldoni: la vendita di 18.459.950 azioni di categoria A dovrebbe portare nelle casse del municipio qualcosa più di 5,3 milioni di euro. Aeb ha naturalmente informato i Comuni soci della possibilità di usufruire del diritto di prelazione, ma soltanto Biassono ha manifestato il suo interesse per una quota minimale: 32.844 azioni per poco meno di 10mila euro.
Da allora, però, si sono succedute tante novità. Prime tra tutte i ricorsi promossi prima al Tar Lombardia, e poi al Consiglio di Stato, relativamente alla mancata consegna della “due diligence” al consigliere comunale seregnese Tiziano Mariani (“Noi x Seregno”), che non ha potuto esercitare liberamente in coscienza il suo diritto di voto; oltre a questo però, anche il ricorso delle due aziende che hanno dimostrato come fosse necessaria una gara a evidenza pubblica.
Due sentenze che, a oggi, non lasciano ancora intendere chiaramente quali saranno gli sviluppi di tutta l’operazione e, incredibilmente, invece di definire la situazione gettano più che mai incertezze su questa aggregazione industriale.
Per il Comune di Meda, però, c’è anche una considerazione in più. Nel frattempo, infatti, c’è in corso anche un’altra causa: quella tra Aeb SpA e Assp Spa (società controllata dal Comune di Cesano Maderno e partecipata allo 0,1 per cento anche da quello di Meda). Anche Assp ha espresso la volontà di esercitare il diritto di recesso, ma non si è trovata l’intesa sull’importo da corrispondere. Perché una società specializzata ha stabilito con perizia il valore di Aeb, ma aveva anche ritenuto di poter applicare lo “sconto di minoranza/illiquidità”, di fatto corrispondendo alla società cesanese un importo inferiore alle aspettative. Il Comune di Meda è spettatore interessato di questa causa, visto che a sua volta dovrà incassare mettendo in vendita le sue azioni di Aeb. Oltre a non sapere come finirà l’aggregazione industriale, insomma, a oggi non si sa neanche quanto si incassa per le azioni.
L’amministrazione comunale di Meda ha deciso di non affrettare i tempi. Troppa confusione su tutti i fronti. Una eventuale decisione sarà presa quando ci saranno finalmente certezze per fare le opportune valutazioni in serenità.