Con la pandemia più di un italiano su due (55%) ha diminuito o annullato gli sprechi alimentari adottando nell’ultimo anno strategie che vanno nella direzione di sistemi agroalimentari più efficienti e del miglioramento della nutrizione e dell’ambiente. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti diffusa in occasione della Giornata mondiale dell’Alimentazione che si è celebrata sabato 16 ottobre con iniziative nei mercati di Campagna Amica in tutta Italia, a partire dal Circo Massimo a Roma, e i cuochi contadini ai fornelli per la preparazione di originali ricette antispreco per recuperare gli avanzi.
La pandemia ha impresso, infatti, una vera e propria svolta green nei comportamenti degli italiani a tavola, spinta dal fatto che le misure anti contagio – sostiene la Coldiretti – hanno portato la gente a stare di più a casa con il recupero di riti domestici come il cucinare. Sulle tavole nazionali sono così tornati i piatti del giorno dopo come polpette, frittate, pizze farcite, ratatouille e macedonia. Ricette che non sono solo una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi, ma aiutano anche a non far sparire tradizioni culinarie del passato secondo una usanza molto diffusa che ha dato origine a piatti diventati simbolo della cultura enogastronomica del territorio come la ribollita toscana, i canederli trentini, la pinza veneta o al sud la frittata di pasta.
L’allenamento a un più efficiente utilizzo del cibo si traduce anche in una maggiore predisposizione alla preparazione casalinga degli alimenti. Non è dunque un caso se con l’inizio dell’autunno quasi una famiglia italiana su tre (31%) secondo l’indagine Coldiretti-Ixe’,si è messa quest’anno al lavoro tra pentole e vasetti nella preparazione di conserve e marmellate fai da te, con intere giornate trascorse per recuperare il prodotto, pulirlo, lavorarlo, cucinarlo, metterlo in vaso e riempire la dispensa.
Nonostante una maggiore sensibilità sul tema, il problema dello spreco resta pesante. Nelle case italiane si gettano mediamente ogni anno circa 67 kg di cibo all’anno per abitante, per un totale di oltre 4 milioni di tonnellate, secondo un’analisi Coldiretti su dati Onu. Ma se si guarda al dato mondiale, ogni anno viene sprecato quasi un miliardo di tonnellate di cibo, pari al 17% di tutto quello prodotto, con un impatto devastante sull’ambiente e sul clima, oltre che su un’economia già duramente colpita dall’emergenza Covid.
“Un problema drammatico dal punto di vista etico oltre che economico contro il quale Coldiretti è impegnata da anni in un’opera di sensibilizzazione dei consumatori attraverso il progetto dei mercati di Campagna Amica per il contenimento degli sprechi con la più grande rete delle fattorie e dei mercati a chilometri zero che riduce le distanze ed i tempi di trasporto e garantisce maggiore freschezza e tempi più lunghi di conservazione degli alimenti”, ha sottolineato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.