La denuncia arriva da Anaao-Assomed, il Sindacato dei dirigenti medici, del Piemonte, ma interessa molte aziende ospedaliere: dal 15 ottobre, chirurghi, pediatri, internisti sono deputati a controllare i green pass dei loro colleghi. Che, peraltro, dovrebbero essere tutti, da tempo, vaccinati. E a redigere i relativi verbali.
“I medici devono fare i medici, non i controllori o i burocrati – interviene il Presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici, Filippo Anelli -. Chiediamo che questi compiti siano affidati al personale amministrativo, senza sottrarre tempo all’esercizio della professione e alla cura dei pazienti”.
“Più volte abbiamo evidenziato il disagio dei medici ospedalieri, tanto da sollevare la “questione medica” – continua Anelli -. I medici sono stremati da anni di carenze di organico, di blocco del turnover, di ferie e riposi negati. Su questo substrato è arrivato il Covid, aumentando ulteriormente i carichi di lavoro, e portando ad allungare le liste d’attesa per interventi e diagnosi delle altre patologie. Ora non possiamo pensare che altro tempo sia sottratto alle cure, per destinarlo a funzioni che non competono ai medici e che, in ogni caso, potrebbero essere semplificate”.
“Durante il periodo della pandemia, che, giova ricordarlo, è ancora in essere, i medici devono occuparsi dei propri pazienti e non esercitare abusivamente la professione di un amministrativo – aggiunge il Segretario della FNOMCeO, Roberto Monaco -. La tutela della professione passa anche dalla salvaguardia della dignità di chi ogni giorno e ogni notte da 19 mesi sta lottando senza se e senza ma contro un virus che ci ha cambiato la vita. Abbiamo rigettato la retorica degli eroi ma non sopporteremo di sentire ancora addosso il fardello della medicina amministrata”.