Il Covid ha lasciato dietro di sè, oltre ad un insostenibile costo di vite umane, un cumulo di macerie sociali ed economiche. Ci sono stati settori produttivi colpiti più duramente di altri come quello dei pubblici esercizi che nel 2020 ha visto letteralmente “sparire” 243mila posti di lavoro di cui 116mila a tempo indeterminato.
Per questo la federazione dei Pubblici esercizi ha presentato a Roma il primo “Talent Day”, iniziativa nata per creare una rete in grado di favorire l’incontro tra domanda e offerta. In apertura di lavori, alla presenza, tra gli altri, della sottosegretaria al Lavoro, Tiziana Nisini e dell’assessore al Lavoro e alla Formazione della Regione Lazio, Claudio Di Berardino, il presidente della Fipe, Lino Enrico Stoppani ha sottolineato che “oggi si assiste a un rimbalzo, seppur parziale, con la ristorazione che nel solo mese di ottobre ha in previsione l’assunzione di 41.700 addetti. Personale specializzato del quale bar e ristoranti hanno un disperato bisogno per continuare a erogare un servizio efficiente e traghettare il settore definitivamente fuori dalla crisi”.
“Affrontare i temi del lavoro, dopo la tempesta del Covid – ha aggiunto Stoppani – è la sfida più difficile, per i problemi connessi ai tassi di produttività delle imprese ai minimi storici e a una situazione di forte carenza di manodopera e continua dispersione di competenze. Il contratto collettivo nazionale di lavoro è un presidio di legalità, che tutela non solo i dipendenti, ma anche le aziende contrastando i fenomeni di pirateria contrattuale ed è da qui che dobbiamo ripartire per unire le esigenze di innalzamento della produttività, con quelle di evoluzione della professionalità e delle competenze dei dipendenti”.