1.614, lo 0,3% del totale: sono i medici e gli odontoiatri attualmente sospesi dagli Albi, ai sensi del DL44, per non essersi vaccinati. Lo comunica la FNOMCeO, la Federazione degli ordini dei Medici, che riceve via via il flusso di dati dagli Ordini provinciali, e che conta 468mila iscritti. A trasmettere i provvedimenti, ad oggi, 76 Ordini su 106: quelli che hanno ricevuto dalle Asl le notifiche delle sospensioni.
“Sospensioni che, nel complesso, sono state sinora 2.113 – spiega il Presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli -. Di queste, ben 499, quasi una su quattro, sono state poi revocate, perché i colleghi si sono vaccinati. Per questo, è tanto più importante riuscire a completare il quadro, in maniera che tutti gli Ordini sappiano quanti dei loro iscritti non sono vaccinati, per poter intervenire”.
“Secondo l’aggiornamento reso noto oggi dalla FIASO, la Federazione delle aziende sanitarie e ospedaliere, il 18,5% del personale in servizio negli Ospedali e nelle strutture sanitarie italiane ha già ricevuto la dose booster – continua Anelli -. Questo dimostra che la stragrande maggioranza degli operatori sanitari, e non potrebbe essere altrimenti dati i percorsi di studi e professionali, ha piena fiducia nel vaccino”.
“Vaccinarsi, per un medico, è un diritto, perché lo protegge dalla malattia, ma è anche un dovere deontologico ed etico, per non diventare veicolo di contagio e, non meno importante, per dare il buon esempio – conclude Anelli -. È giusto, dunque, che i medici non ancora vaccinati non possano esercitare. Ed è auspicabile che, come sembra stia avvenendo, anche coloro che non hanno ancora adempiuto all’obbligo lo facciano al più presto, tornando a curare in sicurezza, per loro e per i pazienti”.